A un anno dall’insediamento della seconda giunta Falchi abbiamo intervistato Beatrice Corsi, assessora all’ambiente e alla transizione ecologica eletta con la lista Ecoló
Ecoló: Ciao Beatrice, grazie della tua disponibilità. Cominciamo dal primo giorno di scuola? Ci racconti come è stato l’impatto quando hai messo piede negli uffici da assessora?
I primi giorni sono stati molto emozionanti, volevo incontrare tutti e risolvere i problemi di tutti, ovviamente in un attimo. Sul primo obiettivo diciamo che sono stata subito “accontentata” perché le prime settimane sono state un susseguirsi di richieste di incontri da parte di cittadine e cittadini che volevano portare all’attenzione dell’Amministrazione piccoli o grandi problemi relativi ai temi più disparati. Ricordo mattinate tipo “ambulatorio del dottore” in cui ricevevo continuamente persone, credo ci fosse chiaramente anche un elemento di semplice curiosità. Sesto Fiorentino non è un piccolo paese ma ha dinamiche che ancora lo ricordano; gli Amministratori partecipano molto alla vita della città quindi, rispetto a realtà più grandi in cui il contatto con i/le cittadin* è meno forte, le persone sono avvezze a recarsi direttamente negli uffici o al palazzo comunale per parlare con gli Assessori o con il Sindaco. Lo trovo un aspetto molto bello della mia città. Sul secondo obiettivo, ben più ambizioso, ci sto lavorando… 🙂
Ecoló: Come è organizzato il tuo assessorato? Su quante persone e quali competenze puoi contare?
Il Servizio Ambiente è sotto il Settore Infrastrutture e Ambiente. Il Settore, che ha un suo Dirigente (ingegnere) comprende, oltre al Servizio Ambiente, anche i Servizi Lavori Pubblici, Mobilità/Viabilità e Manutenzioni.
Il Servizio Ambiente è poi organizzato da un Responsabile con posizione organizzativa (biologo), un Capo Ufficio (architetto) che segue la parte relativa al Verde Pubblico, un tecnico amministrativo (architetto) che segue progetti vari, un amministrativo (avvocato) che cura il front office e la parte relativa alla produzione degli atti quali delibere, ordinanze etc, un addetto (ex giardiniere comunale) che spesso è in giro sul territorio. Da luglio 2023, in totale controtendenza rispetto alle altre Amministrazioni, saranno assunti due giardinieri che saranno formati dall’ex giardiniere ora “tuttofare” e coordinati dall’architetto che segue il verde pubblico, cercando di ricreare un vero e proprio nucleo operativo che possa lavorare specificatamente sul verde, internalizzando così piccoli interventi e implementando le attività di controllo delle Ditte in appalto.
Ecoló: Nella vostra campagna elettorale avete preso sei impegni (https://www.ecoloitalia.it/firenze/argomenti/sesto2021/ ) (5+1) precisi. Proviamo a non fare come fanno tanti politici ma a tornare sugli impegni e capire a che punto siamo?
Il primo impegno riguarda la messa a dimora di alberi. La proposta di Ecoló è stata addirittura di 10 alberi nuovi al giorno! (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/09/26/sesto-fiorentino-2026-gli-alberi-sono-i-nostri-migliori-alleati/) Dall’inizio del tuo mandato a questo punto Sesto dovrebbe avere 4 mila nuovi alberi! Cosa sta succedendo in realtà?
In realtà è stato più complicato di quanto pensavamo perché non è tanto il piantare nuove alberature ma l’attecchimento, la manutenzione e l’irrigazione delle stesse. Interventi importanti di forestazione sono infatti molto costosi da sostenere per un Comune da solo.
Se guardiamo gli interventi fatti da altre Amministrazioni spesso essi risultano finanziati da Bandi o rientrano in progetti speciali. Ho cercato così di far partecipare il nostro territorio a quanti più Bandi riuscissero a seguire gli Uffici. In questo anno abbiamo infatti dato in comodato d’uso gratuito 3 aree a 3 Associazioni che volessero partecipare ad un Bando molto interessante indetto dall’Istituto Soka Gakkai (Delibera n. 288 del 23/11/21). Uno dei tre progetti presentati, tutti volti alla realizzazione di interventi di riqualificazione di aree verdi che prevedessero nuove messe a dimora, è stato il primo non finanziato nella graduatoria nazionale. Un ottimo risultato che purtroppo non ha però intercettato i finanziamenti sul nostro territorio. Una seconda iniziativa è stata quella di contribuire, fornendo alla Città Metropolitana di Firenze, uno Studio di Fattibilità affidato esternamente (Delibera n. 359 del 6/12/22) affinché essa potesse partecipare ad un Bando del MITE mirato al finanziamento di interventi di forestazione urbana. Lo Studio prevedeva infatti la forestazione di oltre 4 ettari sul nostro territorio ma, purtroppo, la Città Metropolitana, raccogliendo le adesioni dei vari Comuni, non ha raggiunto la soglia minima di ettari per presentarsi al Bando. Certo, lo SDF comunque c’è, me lo tengo nel cassetto come prezioso investimento per il futuro, monitorando ogni eventuale occasione per intercettare qualche altro tipo di finanziamento.
Un’altra azione che ho provato in questo anno per incrementare il patrimonio verde di Sesto Fiorentino è la pubblicazione da parte dell’Ufficio Ambiente del “Bando Spazi Verdi” (https://comunesestofiorentino.traspare.com/news/5) per la gestione e la manutenzione ordinaria/straordinaria di alcune aree verdi critiche (ad esempio le rotonde) da parte di imprese e associazioni. In questo Bando abbiamo inserito alcune aree adibite alla forestazione urbana finalizzata anche alle certificazioni nei percorsi aziendali di “carbon neutrality”.
Inutile girarci intorno dunque: siamo piuttosto lontani dai 4mila alberi, a inizio anno ci saranno tuttavia una serie di nuove messe a dimora che andranno in parte a sostituire alcune alberature malate e in parte ad implementare il patrimonio arboreo di Sesto Fiorentino. Nel frattempo non mollo e continuo a lavorare sodo per avvicinarci all’obiettivo che ci eravamo prefissati!
Tutti gli atti relativi ai suddetti progetti sono consultabili con tutta la documentazione completa sull’ Albo Pretorio online del Comune.
Ecoló: La seconda proposta riguarda i rifiuti, su cui come assessora hai competenza, e la necessità di portare fino in fondo la strategia Rifiuti Zero, come rispondi a chi dice che il porta a porta a Sesto ancora non funziona? (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/07/23/le-nostre-proposte-per-la-gestione-dei-rifiuti-a-sesto-fiorentino/)
I risultati raggiunti parlano da soli e confermano la bontà della scelta del passaggio al sistema di raccolta porta a porta, un percorso non facile perché ha presupposto un cambio importante nelle abitudini dei sestesi ma che sta dando risultati straordinari in termini di quantità e qualità della raccolta. Questo sistema, che sicuramente dobbiamo continuare a migliorare e affinare sulla base dell’esperienza accumulata, è stato comunque ormai accolto in generale dai sestesi con responsabilità e consapevolezza, a riprova di come il problema dei rifiuti riguardi tutte e tutti noi e tutte e tutti riguardino anche le soluzioni. Il dato della raccolta differenziata si attesta attualmente intorno all’84,5%. Nel 2021 la diminuzione del residuo indifferenziabile è passata da 9100 tonnellate a 6178, con una riduzione del 32% e il dimezzamento rispetto al 2019.
L’oltre 84% di quest’anno non è un traguardo raggiunto, è ovviamente una tappa verso obiettivi ancora più importanti per l’ambiente e per il nostro futuro. Per migliorare ulteriormente i risultati della raccolta sto mettendo a punto con l’Ufficio e con Alia una serie di “correttivi” che saranno attivi nel nuovo anno: una campagna che sensibilizzi sulla necessità di non conferire sacchetti con i rifiuti domestici nei cestini getta-carte, molteplici azioni di intervento con avvisi nei condomini più popolosi da parte degli Ispettori Ambientali, la collocazione di fototrappole nei territori maggiormente interessati da abbandoni abusivi di rifiuti, una campagna per la distribuzione della compostiera domestica e infine un progetto di ispezioni nell’area industriale con un Protocollo d’Intesa da redigere tra la Polizia Municipale e gli Ispettori Ambientali di Alia. Nel Programma di mandato abbiamo preso l’impegno di procedere con l’istituzione della tariffa corrispettiva e così faremo. Nel 2023 saranno pochi i Comuni, tutti più piccoli rispetto al nostro e con gestione TARI in capo ad Alia (Sesto ha una gestione interna), ad iniziare la sperimentazione ma nel prossimo gruppo di Comuni cercheremo di esserci assolutamente, facendo un “ragionamento d’area” con i Comuni a noi vicini.
Ecoló: Nella vostra campagna elettorale avete parlato molto di comunità energetiche e autoproduzione (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/09/20/energia-di-comunita-breve-intervista-a-giulio-signorini/). Una proposta lungimirante fatta quando ancora nessuno immaginava un conflitto in Ucraina e il prezzo dell’energia alle stelle. Come vi state muovendo su questo? Che supporto trova oggi un sestese che vuole provare a far parte della comunità dell’autoproduzione di energia pulita?
Grazie al lavoro del nostro Consigliere sono stati approvati in Consiglio Comunale diversi atti per la conoscenza e la diffusione delle CER e, dietro nostro sollecito, è stato inoltre modificato il Regolamento Edilizio eliminando il limite dei 5 kW per permettere una maggiore diffusione dei pannelli fotovoltaici, dalle abitazioni private fino ai pergolati fotovoltaici su suolo pubblico.
Parallelamente sto portando avanti da qualche mese un progetto pilota di Comunità Energetica promossa dal Comune in cui l’Amministrazione stessa non solo partecipi con un proprio edificio ma sia anche socio fondatore. Siamo a buon punto ed entro inizio anno nuovo dovremmo riuscire ad annunciare la costituzione dell’Associazione per partire poi con il percorso di partecipazione.
Ecoló: Arriviamo a un punto caldo, visto che le polemiche sulle trasformazioni urbanistiche non si sono placate durante quest’anno, il vostro programma parlava di stop al consumo di suolo. Pensi che la giunta si sia mossa in contraddizione con questa visione? Cosa rispondi a chi dice che il Comune sta permettendo una speculazione nell’ex Ginori? (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/05/10/le-nostre-proposte-per-il-poc/)
In questi mesi si è animato il dibattito nella maggioranza sulla adozione del nuovo Piano Operativo Comunale. Con il gruppo di Ecoló Sesto Fiorentino abbiamo, credo, contribuito fortemente sia l’anno scorso inviando contributi precisi e puntuali al POC (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/05/10/le-nostre-proposte-per-il-poc/) che nei mesi recenti, con proposte costruttive sulle varie schede urbanistiche che secondo noi presentavano criticità. C’è da dire che il POC, che sarà presentato a breve alla cittadinanza da parte del Sindaco e dell’Assessore all’Urbanistica, mantiene saldo il principio dello zero consumo di suolo rispetto al Piano precedente. Chiaramente ci sono interventi pianificati da anni e richiesti a gran voce dalla stessa cittadinanza che comunque sono stati mitigati e migliorati agendo direttamente sulle schede. Abbiamo avanzato perplessità e sottolineato le criticità di alcune schede trovando apertura da parte del Sindaco e del resto della maggioranza. La partita non è chiusa e sarà possibile, attraverso il prossimo percorso di partecipazione e lo strumento delle “osservazioni”, rivedere alcuni interventi. Un tema che abbiamo affrontato in maniera approfondita è lo sviluppo del margine sud della città, compreso tra zona industriale Querciola e Perfetti Ricasoli: i lotti dei capannoni sono il completamento del progetto originario, bloccato per il futuro grazie alla cessione da parte del privato all’Amministrazione, di un importante lotto di terreno (2/3 circa della scheda) che sarà trasformato in uno degli ingressi al Parco della Piana. Con questa acquisizione si evita dunque che nei futuri piani, si saturi completamente l’area, pezzetto dopo pezzetto. A proposito di Parco, siamo determinati a sostenere il NO alla nuova pista di Peretola che andrebbe senza dubbio a porre una pietra tombale sul progetto del Parco della Piana in cui da sempre credo fortemente e che penso possa divenire anche un importante volano economico e di attrazione del nostro territorio. Dai dati del POC emerge inoltre una situazione tuttavia molto rincuorante che riguarda il verde del nostro territorio: il verde urbano è molto sopra gli standard rispetto alle altre città dell’area e la collina è stata negli anni tutelata, è un polmone fondamentale che vogliamo continuare a mantenere intatto senza inutili e dannose incursioni di cemento. Ma vengo all’area dell’ex Ginori. Mi spiace che il dibattito su una questione così complessa sia stato nel tempo ridotto a slogan e proclami, parlando appunto anche di speculazione. La politica è mediazione e credo che il Sindaco Falchi, in una situazione di tale complessità, sia stato bravo a tenere insieme tutto. Penso che il nostro territorio sia già molto pieno di supermercati e megastore ma credo anche che l’offerta, purtroppo, risponda anche alla domanda. Detto questo, se non fosse stata trovata questa mediazione probabilmente non ci sarebbero né la storica Fabbrica né lo stesso Museo, oltre al fatto che quell’area sarebbe già destinata a edilizia privata. Il Sindaco ha fatto il solco da Sesto al Ministero per contrattare e incontrare con i vari operatori economici che potessero essere interessati a “salvare” l’area, perché di questo si tratta. Un vero e proprio salvataggio. Detto questo la contrattazione è ancora in fieri per migliorare l’intervento, mitigarlo, efficientarlo a livello energetico e adibire più spazio possibili alle funzioni necessarie al Museo. Avrei preferito che in quell’area ci fosse una rigogliosa oliveta? Sicuramente sì. Avrei sacrificato Fabbrica, lavoratori, Museo e un pezzo della nostra storia senza tentare una soluzione di “salvataggio”? Sicuramente no. Occorre informarsi bene su come è andata la vicenda e leggerla laicamente con le lenti di un’onestà intellettuale che le cittadine e i cittadini sestesi meritano.
Ecoló: Il quinto punto si intitolava “Potere alle donne, donne al potere!” (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/09/24/potere-alle-donne-donne-al-potere/). Forse su questo il fatto che sia stata una donna a rappresentare Ecoló in giunta ci dice che avete ottenuto qualcosa. Cosa ti ha insegnato quest’anno al potere riguardo a come possiamo coinvolgere e valorizzare le donne nelle nostre istituzioni pubbliche?
La questione di genere è più che mai attuale: solo il 14% dei Comuni italiani è amministrato da una donna. E ora, a livello nazionale, ci vediamo governare sì da una donna che è tutt’altro che dalla parte delle donne.
Un ulteriore smacco per tutta l’area del centro sinistra che negli anni non è riuscita ad investire in una leadership femminile e femminista! Troppo spesso le donne hanno ruoli gregari e non di leader. È sempre tutto un pò più difficile per noi, diciamolo.
La Giunta di Sesto ha una buona rappresentanza femminile, siamo 4 assessore e 3 assessori più il Sindaco. Ho un bambino piccolo e sono in attesa di due gemellini pertanto conciliare tutto non è facile ma mi sento molto supportata dal Sindaco e dalla squadra di governo che è tutta molto attenta alla questione femminile. Sono orgogliosa ed entusiasta del ruolo che ho l’onore di ricoprire e il gruppo di Ecoló Sesto Fiorentino, costituito da molte donne e rappresentato da due co-portavoce, un uomo e una donna, penso che possa contribuire ad un piccolo cambio di passo. La stessa nostra lista elettorale era formata da 13 donne e 11 uomini, un successo da questo punto di vista rispetto alla maggior parte delle altre realtà politiche. Uno dei primi atti che il Consigliere di Ecoló ha portato in Consiglio Comunale è stata proprio una mozione volta ad istituire il Bilancio di Genere, un vero e proprio strumento contabile che ha come risultato quello di certificare se un Comune adotta o meno politiche a favore delle donne. Gli Uffici ci stanno lavorando. C’è molto da fare ma, anche a livello locale, credo che sia possibile fare la nostra parte e annaffiare il seme del cambiamento, piano piano, giorno dopo giorno. Una iniziativa cui daremo gambe nel 2023, ma su cui stiamo già lavorando in tandem con la Consigliera alle Pari Opportunità, è quella dell’intitolazione di diversi spazi verdi della città a donne che hanno lasciato un segno importante culturale, sociale e politico sul nostro territorio.
Ecoló: L’ultimo dei vostri punti, il sesto punto, lo avete scelto dopo una campagna di ascolto dei sestesi. Si tratta di una proposta semplice ma che necessita di copertura finanziaria: l’inclusione di Sesto Fiorentino nell’area fiorentina nella quale l’abbonamento all’autobus urbano consente l’utilizzo anche del treno (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/09/28/il-sesto-punto-per-sesto/) a che punto siamo su questo?
Il biglietto Unico Metropolitano rimane in fase di sperimentazione. Chiaramente, essendo un’operazione che coinvolge più Comuni, si tratta di un intervento di area che l’Amministrazione sestese sostiene rinnovando anche per quest’anno lo stanziamento di risorse da destinare al progetto che tuttavia rimane da affinare e rendere stabile. Non seguo in prima persona la questione non essendo il mio Assessorato il settore competente ma con l’Assessora di riferimento ci interfacciamo spesso sul tema. Credo che estendere, anche a fronte di una piccola revisione dei prezzi di biglietti e abbonamenti, la validità dei titoli di viaggio a tutta l’area metropolitana sia un segno di civiltà che non possiamo più rimandare. Sul fronte degli accorgimenti da prendere, sempre a livello di area, per il miglioramento della qualità dell’aria il mio Assessorato, con il tecnico di riferimento del Servizio Ambiente, segue da mesi il tavolo intercomunale coordinato dalla Regione, sulla qualità dell’aria nell’agglomerato fiorentino. Se per il PM10 la situazione sembra un po’ migliorata (anche se c’è poco da cantare vittoria…), per quanto riguarda il biossido di azoto siamo sempre ampiamente sopra limite e, dato che la Regione ha un po’ di risorse da ripartire tra i Comuni per applicare alcuni correttivi sui territori, ha chiesto ai Comuni stessi indicazioni in merito. Con il Servizio Ambiente abbiamo individuato e comunicato alla Regione una serie di indirizzi che secondo me sarebbero molto utili alla causa, in primis proprio rafforzare l’utilizzo di tutti i mezzi pubblici con un unico biglietto. Oltre a questo abbiamo proposto di prevedere incentivi importanti sia per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici che un vero e proprio Piano di Azione per lo sviluppo della Mobilità Ciclistica con varie linee di intervento tipo incentivi per l’acquisto di e-bike e un sistema di ulteriori incentivi per l’uso della bici negli spostamenti sistematici con concessione di “crediti” correlati alla fruizione di servizi di mobilità dolce. Sempre riguardo all’uso della bici una delle proposte è anche la realizzazione di un sistema di infrastrutture e servizi per la sosta delle biciclette (es. realizzazione di una serie di velostazioni in corrispondenza di Stazioni/Fermate ferroviarie urbane e della rete tranviaria o la realizzazione di una rete diffusa di bike-box). Oltre a questi correttivi sono stati definiti inoltre incentivi per la sostituzione di veicoli inquinanti sia per i privati che per le Amministrazioni Comunali nonché la stipula di accordi con grandi aziende dotate magari di Mobility Manager per incentivare la conversione dei mezzi aziendali, l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici per i dipendenti e l’installazione di colonnine elettriche. Come Amministrazione abbiamo avanzato inoltre la proposta di messa a disposizione da parte della Regione di un budget per acquisto o affitto trentennale di terreni per effettuare nuove messe a dimora, vista la penuria di terreni comunali.
Bene il Biglietto Unico Metropolitano da sostenere e rafforzare ma occorre che tutte la Amministrazioni agiscano, di concerto, per l’attuazione di misure coordinate per il risanamento della qualità dell’aria. Su queste idee e proposte sicuramente il nostro Comune ha fatto la sua parte e spero che siano sostenute e adottate dalla Regione.
Ecoló: C’è qualcosa di inaspettato e bello che si sta realizzando di cui ci vuoi parlare?
Grazie ad una donazione sarà prossimamente realizzato un bellissimo GIARDINO DELLE API, un’area dedicata alle “regine della biodiversità”. Sarà collocata al Parco degli Etruschi una casa per 2 o 3 famiglie di api, saranno piantate specie arbustive, fiori e alberi da frutto di cui sono ghiotte e saranno realizzate, in collaborazione con associazioni di apicoltori, attività in loco e nelle scuole per famiglie e studenti che vorranno conoscere l’importanza di questi bellissimi insetti impollinatori così importanti per la nostra sopravvivenza nel mondo. Motivo di soddisfazione, risalente giusto a qualche settimana fa, è per me aver partecipato alla realizzazione del “Giardino della Pace” nel Parco dell’Oliveta con la messa a dimora, assieme all’Associazione Per un Mondo Senza Guerre e alle associazioni pacifiste del territorio, di un albero di kaki diretto discendente di una pianta sopravvissuta ai bombardamenti di Nagasaki. Una piccola azione che ci ha permesso e ci permetterà di approfondire nei prossimi mesi una riflessione sul messaggio forte di pace universale tra i popoli di cui, oggi più che mai, si sente fortemente il bisogno. Alla piantumazione erano presenti molte bambine e bambini con le loro insegnanti che hanno “abbracciato” la pianta con grandi bandiere e pensieri di pace. E’ stata una mattinata molto emozionante che porterò nel cuore come un ricordo speciale di quest’anno.
Sono infine particolarmente contenta di aver intavolato in questo anno due collaborazioni molto interessanti che non erano mai state fatte a Sesto e che riguardano la conoscenza e la fruizione degli spazi verdi: una con Verdiana Network e l’altra con Wander&Pic. Con i primi abbiamo realizzato, per il 2022 e il 2023, un calendario di incontri laboratoriali nei Parchi e nei Giardini con “esplorazioni botaniche” divertenti per famiglie con bambini dai 3 anni in su. Con Wander&Pic invece abbiamo realizzato un affascinante giardino di tulipani variopinti che hanno colorato e fatto conoscere a tutta la città il poco conosciuto Giardino del Bardo; in questa occasione la bellezza della natura si è perfettamente incontrata con una serie di piccole iniziative culturali all’aperto quali conferenze, piccole performance di teatro e musica. Alla fine del progetto, i bulbi rimasti nel terreno sono stati regalati, spiegando come conservarli, alle classi delle scuole infanzia e primaria che ne hanno fatto richiesta e che proprio in questi giorni li stanno ripiantando nel giardino della propria scuola, creando così un giardino diffuso per riflettere insieme sul prezioso concetto di “cura”. Credo che le due collaborazioni siano state anche due bei modi per conoscere, valorizzare e amare gli spazi verdi del nostro territorio. Sono contenta che i sestesi abbiano colto con entusiasmo entrambe le iniziative che, quindi, proseguiranno anche per il prossimo anno!
Ecoló: Qual è stato invece il motivo di più grande frustrazione in questi 12 mesi?
La lentezza delle procedure amministrative anche, anzi, soprattutto per le questioni semplici da risolvere. La Pubblica Amministrazione è ontologicamente un bradipo e, soprattutto nei primi mesi, per me è stato molto faticoso adeguarmi ai ritmi lenti delle procedure…
Ecoló: Le proposte elettorali sono sempre altisonanti e spesso complicate da trasformare in azioni politiche. Ora che sei assessora e che conosci potenzialità e limiti dei meccanismi in cui agisci, c’è un impegno preciso che ti senti di prendere per i prossimi 12 mesi di mandato?
Come detto prima non è facile lavorare alle nuove messe a dimora. Occorrono soldi non solo per piantare ma anche per mantenere le piante negli anni, garantirne il corretto attecchimento e…avere l’acqua per annaffiarle viste le stagioni sempre più torride!
Da luglio 2023 il Servizio Ambiente sarà strutturato dando “spazio” al verde pubblico che assumerà una importanza maggiore anche grazie all’internalizzazione di un nucleo di giardinieri comunali che selezioneremo a inizio anno nuovo. In controtendenza rispetto a praticamente la totalità delle altre Amministrazioni, pensiamo sia importante avere sul territorio persone pronte ad effettuare piccoli interventi e curare il patrimonio arboreo sempre più in sofferenza per le ragioni climatiche che sono sotto gli occhi di tutti. Penso sia una operazione “rivoluzionaria” e di cui spero a breve di poter dare comunicazione ufficiale.
Buon lavoro e grazie per la tua disponibilità!
Alle elezioni comunali di Sesto Fiorentino Ecoló ha ottenuto un lusinghiero 5,8% eleggendo un consigliere e guadagnandosi la nomina in giunta della nostra Beatrice Corsi con le deleghe all’ambiente, all’agricoltura e alla transizione ecologica.
Buon lavoro! Siamo orgogliosi di voi.
Ecco il commento di Beatrice online:
Si parte! …ansie, paure ma anche tanto entusiasmo per questa importante avventura.
Spero sarò all’altezza, di certo ce la metterò tutta. Ringrazio il mio grande gruppo Ecolò Sesto Fiorentino che continuerà a lavorare con me alle proposte ambiziose che ci siamo prefissati di realizzare. L’ambiente e la transizione ecologica sono temi centrali che stanno a cuore ai sestesi, non possiamo più rimandare e anche a livello locale si può e si deve fare qualcosa!
E grazie al Sindaco Lorenzo Falchi per la fiducia, i nostri percorsi si sono incrociati, divisi e poi ritrovati su una base valoriale che ci unisce e sul progetto di fare bene per la nostra Città. Sono felice poi di cogliere questa sfida al fianco di un amico a cui voglio molto bene, Jacopo Madau.
Buon lavoro a noi
Ecco il commento di Stefano Martlla:
SQUADRA COMPLETATA!
Ieri sera si è insediato il Consiglio Comunale di cui faccio orgogliosamente parte, non come singolo ma bensì come un ingranaggio del più ampio gruppo “Ecoló Sesto”.
Il risultato elettorale ottenuto il 03 e il 04 ottobre scorsi, che ha permesso di esprimere anche un’Assessora in Giunta, la nostra Beatrice Corsi, è stato frutto del lavoro continuo e collegiale di questa nuova realtà politica a cui appartengo, congiuntamente a tutte le persone che in questa campagna elettorale ci hanno supportato e sostenuto.
Ora inizia il lavoro per una Sesto sempre più sostenibile.
Continuate a seguirci e a sostenerci per esprimere sempre più forza.
Grazie a tutte e tutti
In queste settimane abbiamo messo a disposizione dei sestesi uno strumento per suggerirci che cosa pensano che manchi nel programma di coalizione. Un sesto punto da aggiungere ai nostri cinque. Abbiamo ricevuto mail, messaggi telefonici e a voce. Vi raccontiamo brevemente cosa ci hanno suggerito i sestesi e perché abbiamo deciso di dedicare il Sesto Punto a treno e bici.
Nei “sesti punti” c’è la richiesta di una migliore raccolta dei rifiuti porta-a-porta. Un sistema che deve essere perfezionato per mettere tutti i cittadini in grado di differenziare correttamente ed evitare i disagi che si verificano in alcune zone come Neto e Zambra.
Ma c’è anche la richiesta di realizzare una città con più spazi verdi nei quali sia possibile socializzare. Più alberi e una maggiore attenzione all’educazione ambientale, all’alimentazione delle nostre mense e agli animali. C’è la richiesta di una città che possa essere vissuta pienamente da tutti, dove anche anziani o chi si muove in carrozzina possa godersi una passeggiata nei boschi di Monte Morello. C’è la voglia di includere e accogliere chi arriva da lontano.
I due temi che emergono con maggiore frequenza sono comunque: la gestione del verde e la necessità di un miglioramento del porta-a-porta. Ci rinfranca sapere che guardiamo dalla parte giusta. Questi infatti sono anche i primi due dei nostri cinque punti!
Non è stato facile scegliere che cosa indicare come sesto punto. Ma analizzando tutti i messaggi abbiamo concluso che il tema che merita di essere il protagonista del nostro sesto punto è la mobilità. Moltissimi messaggi riguardano la necessità di facilitare e proteggere chi si muove a piedi e in bici nella città. Questo è un tema che non compare nei nostri cinque punti e che invece i sestesi ci indicano come prioritario. Dobbiamo ascoltarli, l’amministrazione che governerà Sesto nei prossimi cinque anni dovrà avviare una riflessione profonda sulla richiesta di più mobilità dolce.
Per questo il nostro sesto punto si chiama “#tuttaSestoinTreno”. Vogliamo ottenere che con un biglietto o abbonamento ATAF i sestesi possano muoversi verso Firenze senza dover prendere l’auto o dover fare un biglietto apposito.Questo avviene già per chi si muove fra le stazioni del comune di Firenze. Deve essere esteso anche a Sesto (senza richiedere un sovrapprezzo di 15 euro nell’abbonamento come avviene oggi con l’abbonamento Unico Metropolitano!).
Facilitare l’uso del treno significa ridurre il numero delle auto in circolazione a beneficio della salute e sicurezza di tutti. Per i sestesi il treno deve diventare il mezzo più comodo per muoversi verso il centro di Firenze. Per facilitarlo, oltre ad abbassarne il costo, servirà anche rendere più agilmente raggiungibile la stazione di Sesto aumentando il numero degli stalli per il parcheggio delle bici, completando la rete di piste ciclabili e estendendo il servizio di bike sharing operante a Firenze a tutto il territorio del comune di Sesto.
Un sesto punto semplice da realizzare ma che potrà migliorare la vivibilità della nostra città.
Grazie a tuti quelli che si sono presi la briga di scriverci. Continuerà ad essere possibile mandarci suggerimenti utilizzando questo indirizzo.
Non è un caso se gli alberi ci piacciono così tanto. Gli alberi sono sempre stati fonte di vita, protezione e progresso per la nostra specie. E anche nella transizione ecologica che dobbiamo affrontare gli alberi saranno nostri alleati. Assorbendo CO2 ci aiutano a frenare il riscaldamento globale, ma soprattutto sono nostri alleati nel renderci meno fragili di fronte alla crisi climatica in atto, mitigano le isole di calore, diminuiscono il rischio di smottamenti durante i fenomeni di precipitazioni estreme. E poi gli alberi sono l’habitat naturale di tanti animali, tutelano la biodiversità nelle nostre città e sono incredibilmente belli!
Per questo motivo il primo dei nostri cinque punti è dedicato agli alberi. Abbiamo deciso di lanciare uno slogan semplice e orecchiabile “10 alberi al giorno” ma questa formula merita di essere spiegata e approfondita. Di quali alberi parliamo? È importante non fermarsi a un mero conto degli alberi che riusciremo a far piantare nei prossimi cinque anni. Questo potrebbe indurci a piantare molti alberi giovani, magari sostituendone di più vecchi, malgrado godano di buona salute. Il nostro progetto di forestazione urbana dovrà invece partire da un monitoraggio attento del patrimonio arboreo presente sul territorio comunale, in particolare per quanto riguarda le zone urbane e periurbane. Questo monitoraggio dovrà essere pubblico: vogliamo che il Comune realizzi un open database dell’alto fusto consultabile da tutti i sestesi on-line. Questo metterà in grado il cittadino di verificare, per tutti gli alberi in zona urbana, l’età, la storia della manutenzione, gli interventi programmati e la classe di rischio.
È importante che la classe di rischio degli alberi sia conosciuta e che i cittadini possano segnalare situazione dubbie per evitare, in presenza di fenomeni estremi sempre più frequenti, situazioni come quella avvenuta a metà frebbraio in vicinanza dell’asilo Il Gatto e la Volpe.
Crediamo che le piante non pericolose, anche se vecchie, non vadano sostituite ma salvaguardate. Se è vero che le piante giovani sono molto attive nella cattura di CO2 è infatti anche vero che le dimensioni di una pianta adulta consentono maggiori servizi ecosistemici, che non si limitano, ma comprendono anche l’assorbimento e lo stoccaggio dell’anidride carbonica.
Il progetto che immaginiamo ha due obiettivi: la messa a dimora di alberi in tutta la città, ad iniziare dalle zone più spoglie in periferia che si trasformano in estate in terribili isole di calore (e sempre più lo faranno!). Ma anche la piantumazione di una vera e propria zona di bosco, fuori dalla città, come ad esempio attorno all’area Perfetti-Ricasoli.
La forestazione urbana di Sesto potrà comprendere anche progetti affascinanti come quelli della piantumazione sugli edifici in via di realizzazione a Prato all’interno del progetto Prato Urban Jungle. È affascinante vedere come si possa aumentare il verde anche senza necessariamente creare foreste urbane. Orti sui tetti, giardini verticali e tetti erbosi sono progetti interessanti che il Comune dovrebbe sperimentare nei prossimi cinque anni, anche sfruttando finanziamenti legati al PNRR.
Ma è importante sperimentare in modo oculato, tenendosi alla larga da progetti spettacolari che non hanno capacità di essere sostenibili nel lungo periodo o che necessitano di ingenti quantità di acqua ed energia per rimanere in vita. Qualcuno ha notato che fine ha fatto il giardino verticale de Le Murate a Firenze?
Lo sforzo per piantare oltre 15mila alberi in cinque anni dovrà essere grandioso. In termini di risorse e di capacità amministrativa. Stiamo parlando sicuramente del progetto più complesso che Sesto abbia realizzato negli ultimi decenni.
Ma ci sono alcuni accorgimenti necessari e non secondari alla realizzazione del nostro progetto di forestazione urbana:
Nella classifica della parità di genere misurata su 158 paesi, l’Italia è al 63esimo posto. Con questi ritmi la questione di genere non sarà mai risolta: se tutto proseguirà come adesso ci vorranno più di 200 anni per far sì che nel mondo le donne possano avere le stesse opportunità degli uomini. Ma 200 anni sono decisamente troppi!
Sono tanti gli ambiti in cui le donne non hanno pari opportunità: nel mondo del lavoro, ad esempio, dove le donne sono sottorappresentate nelle posizioni apicali e a parità di posizione lavorativa hanno una retribuzione minore degli uomini. Perché questa disparità? Perché spesso sono costrette a rallentare la carriera (se non ad uscire dal mercato del lavoro) a causa di un sistema di welfare che si basa sul lavoro domestico e di cura familiare. Ma non solo, tra le cause del divario di reddito tra uomini e donne c’è il fatto che le donne si iscrivono meno alle discipline scientifiche che, tendenzialmente, sono anche più remunerative. Alla Facoltà di Ingegneria a Firenze, ad esempio, nel 2018, gli uomini rappresentavano il 77% degli iscritti.
Per questi motivi, occorre che le aziende si impegnino concretamene a garantire politiche di conciliazione ed a premiare il merito, indipendentemente dal genere. Ma occorre anche promuovere una cultura STEM (acronimo inglese di scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) a partire dall’infanzia. Il Comune di Milano ad esempio, da cinque anni, dedica ogni aprile a #STEMintheCity, un’iniziativa organizzata con il supporto delle Nazioni Unite. L’obiettivo è promuovere l’accesso delle ragazze agli studi tecnico-scientifici. Lo strumento cui si fa riferimento è una piattaforma gratuita dove poter frequentare corsi di formazione in ambito STEM (come per esempio webinar di coding, il linguaggio di programmazione informatica). A Sesto Fiorentino abbiamo anche il Polo Scientifico con cui costruire una campagna ad hoc!
Il divario di genere non è limitato al mondo del lavoro: anche nel mondo della politica, purtroppo, non ci sono segnali confortanti: poco tempo fa ELLE ha lanciato una campagna dal titolo “#More Women” mostrando immagini di come sarebbe il mondo politico senza uomini, con il risultato desolante di foto ufficiali di sedie vuote per la grande maggioranza ed il conseguente impoverimento di idee, emozioni e decisioni di buon senso.
Fonte: https://www.elle.com/uk/elle-magazine-feminism-more-women/
In effetti, i dati mostrano che solo il 14% dei Comuni italiani è amministrato da una donna. Nelle scorse elezioni amministrative sono state elette 2 donne Sindache su 106 Comuni al voto. Va da sé che a pagare l’assenza di donne nei luoghi decisionali siamo tutti noi, uomini e donne.
Siamo tornate (o forse non ne siamo mai uscite) dal doversi giustificare per un vestito scollato, per una minigonna, per un comportamento ritenuto disinvolto. Mai troppo brave, mai troppo efficienti, mai troppo multitasking.
Ma come passare dalla dichiarazione di intenti ai fatti? Noi riteniamo che ognuna/o, possa fare qualcosa a partire dal proprio ambito territoriale.
Nel programma di Ecolò per Sesto Fiorentino, al quinto punto c’è scritto “Potere alle donne, donne al potere”, una forzatura necessaria. Difendere un ecosistema significa valorizzare tutte le diversità, perché le ricchezze e le risorse risiedono proprio lì.
Ecolò si impegna a fare di Sesto un territorio nel quale vengono abbattuti gli ostacoli che oggi impediscono alle donne un equo accesso alla vita economica, culturale e politica della città.
Come? Ecco le nostre 7 priorità, le altre saranno identificate insieme!
C’è molto da lavorare dunque ma, anche a livello locale, è possibile fare la nostra parte!
Sempre più spesso si sente parlare di “comunità energetiche”, ma probabilmente pochi sanno effettivamente cosa siano e come funzionino.
Abbiamo incontrato Giulio Signorini, geometra ecologista che ha fatto del risparmio energetico e delle rinnovabili una delle sue ragioni di vita.
Ecoló: iniziamo dalle basi: cos’è una comunità energetica?
Giulio Signorini: Essenzialmente la comunità energetica è la costituzione di un gruppo di persone che condividono l’autoproduzione di energia. In inglese si definiscono “prosumers” e sono al tempo stesso produttori ed utilizzatori di un bene, in questo caso dell’energia elettrica.
Esistono poi diversi tipi di comunità energetica: quella che fa riferimento ad una singola unità immobiliare (il grosso condomino, ad es.) e quella che collega più realtà sul territorio purché facciano capo alla stessa centralina.
Ecoló: Quindi anche un condominio potrebbe diventare comunità energetica? E quali sarebbero i pro e i contro?
GS: Certamente. Attualmente proprio un progetto di comunità energetica è stato proposto alle Piagge ad un condominio di 24 appartamenti. In questo modo si costituirebbe un’unica comunità dell’energia di 24 alloggi ed altrettanti garage. Si parla, in questi casi, di “autoconsumo collettivo” più che di comunità dell’energia, perché l’energia viene prodotta e consumata nello stesso luogo.
Certamente, quando la comunità è costituita da un blocco abitativo la produzione e il consumo sono leggermente squilibrati, perché proprio nelle ore di maggior produzione c’è, generalmente, un minor uso di energia. Si calcola che l’autoconsumo si aggiri, in questi casi, intorno al 30%-35%. È certamente possibile ovviare parzialmente a questo problema con gli accumulatori, così da poter fare l’autoconsumo anche la sera arrivando così ad un consumo del 50% dell’energia prodotta.
Ecoló: Questa idea di un condomino capace di auto-produrre l’energia di cui necessita ci sembra genaile! Ma ci sono soluzioni che consentono di consumarla interamente?
GS: La soluzione migliore sarebbe quella di coinvolgere nella comunità energetica anche altre attività con necessità ed orari diversi. La soluzione ideale sarebbe avere soggetti che si alternano nell’uso dell’energia, come ad esempio una scuola, delle abitazione e alcuni negozi e dei ristoranti.
Ecoló: Quali sono le difficoltà attuali nella creazione di comunità energetiche?
GS: Una comunità dell’energia deve oggi obbligatoriamente rientrare sotto una stessa cabina di trasformazione, rendendo più complicata la collaborazione tra strutture diverse all’interno dello stesso territorio.
Ecoló: Come si costituisce una comunità dell’energia?
GS: A livello formale serve un capofila, se c’è, oppure basta istituire un’associazione con codice fiscale. Gli associati possono decidere come dividere il consumo e se acquistare dai soci stessi l’energia non usata. I comuni potrebbero fare da promotori, come accade a Biccari, ed essere parte della comunità stessa.
Ecoló: Come influisce sui consumi essere produttori?
GS: L’essere responsabili dell’energia che si produce può certamente influire sui consumi. A Firenze l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, n.d.r.) ha installato in 150 abitazione un monitor che segnalava il consumo istantaneo, quotidiano e mensile di gas ed energia. In questo modo si è avuto una riduzione media dei consumi del 15%.
Quando si costituiste la comunità diventa necessario sapere quanto e quando si consuma!
Ecoló: Grazie per la tua disponibilità Giulio!
Le comunità energetiche sono una soluzione interessante per la riduzione del consumi e per acquisire una sempre maggiore consapevolezza sul valore economico, sociale ed ecologico dell’energia.
Per questo Ecoló Sesto ha tra i suoi obiettivi principali la realizzazione di comunità su territorio sestese per rendere il nostro comune sostenibile, consapevole ed ecologico.
Come punto fondante nel programma della coalizione, a supporto della riconferma di Lorenzo Falchi Sindaco, abbiamo chiesto e ottenuto l’obiettivo di riduzione delle emissioni climalteranti del 30% entro il 2026, fine della prossima legislatura. Abbiamo chiesto anche che tale obiettivo sia sostenuto da un processo di contabilizzazione, monitoraggio e iniziative di riduzione garantito da una commissione scientifica esterna indipendente.
MA COSA SIGNIFICA TUTTO QUESTO IN CONCRETO? E COME MAI CI TENIAMO COSÌ TANTO?
Emissioni climalteranti. Cosa sono?
Sono tutte quelle emissioni di gas che hanno un effetto sul cambiamento climatico e che provocano il riscaldamento globale. Sono chiamati anche “gas a effetto serra”, perché la loro maggiore concentrazione in atmosfera amplifica questo effetto e rende la temperatura media del Pianeta Terra sempre maggiore, con impatti a medio-lungo termine fortemente critici, in parte già evidenti oggi. Il gas principale è l’anidride carbonica (CO2), ma sono climalteranti anche il metano, il protossido di azoto e i gas fluorurati.
Emissioni climalteranti. Quante sono?
Le emissioni di cui sopra sono cresciute in maniera esponenziale negli ultimi 70 anni, a causa della attività umane, portando la concentrazione di CO2 in atmosfera oltre le 414 parti per milione. Per i non addetti ai lavori il numero di per sé dice poco, ma siamo già oltre la soglia considerata di sicurezza dagli scienziati del clima. Per questo motivo è urgente e necessario agire presto per invertire la rotta e ridurre fortemente le nostre emissioni attraverso una vera transizione ecologica.
È tutto molto complesso (e connesso)
Agire per contrastare i cambiamenti climatici e per una transizione giusta è complesso da fare e da monitorare. Ci sono tanti indicatori compositi che possono essere utilizzati (e lo faremo!). Utilizzare il dato sulle emissioni di CO2 equivalenti (che sommano alla CO2 anche tutti gli altri gas a effetto serra) è una semplificazione che ha dei limiti, ma pensiamo sia oggi il modo più efficace che un’amministrazione ha a disposizione. Ridurre la CO2 poi non ha solo l’effetto di contribuire a frenare il riscaldamento globale, una riduzione della CO2 emessa comporta il miglioramento anche di altri aspetti ambientali e, se bene gestita, anche sociali ed economici (come, ad esempio, meno morti sulle strade con una mobilità dolce o la creazione di posti di lavoro con tecnologie green)
Responsabilità e impegni globali.
Il problema del cambiamento climatico ha una portata globale con effetti su tutto il Pianeta. Le cause che lo stanno determinando invece non sono ugualmente distribuite e, sebbene la percentuale delle emissioni derivanti dal nostro continente sia ridotta (6,4%) rispetto a paesi come la Cina (27%) o gli Stati Uniti (11%), le nostre emissioni pro-capite sono nelle posizioni più alte della classifica mondiale – senza considerare poi che molto del gas serra emesso nel sud del mondo serve per produrre beni che consumiamo dalle nostre parti. Ad ogni modo, il problema è grande e investe tutti e se non c’è impegno e condivisione da parte di ognuno non c’è possibilità di soluzione. È per questo che abbiamo scelto l’obiettivo del 30% al 2026, in linea con gli ultimi target europei (-55% al 2030). Anche Sesto e i Sestesi possono fare la loro parte.
Il ruolo delle città e di Sesto Fiorentino
In Italia 7 persone su 10 vivono in città. È qui che si produce la maggior parte delle emissioni climalteranti, derivanti in diversa misura dal consumo di energia delle nostre case e uffici (circa il 20%), da industrie e gestione dei rifiuti (circa il 48%), dall’agricoltura (circa il 7%) e dai trasporti (circa il 25%). Inoltre, nelle città si concentrano anche le attività commerciali e di consumo che, indirettamente, sono anch’esse collegate alla produzione di emissioni.
Inutile dire quindi che le città hanno un ruolo centrale e fondamentale, sia per agire nella riduzione di emissioni dirette (in particolare per trasporti e residenziale), che per coinvolgere la cittadinanza in comportamenti orientati a uno stile di vita a basso impatto. Una città come Sesto, dove insistono infrastrutture di trasporto e siti industriali importanti, dovrà essere in prima fila nella battaglia di riduzione delle emissioni climalteranti.
Dobbiamo farlo bene.
Realizzare un sistema di contabilizzazione, monitoraggio e indirizzo relativo alle emissioni di gas climalteranti per un contesto cittadino non è semplice. È importante farlo con gli strumenti giusti per evitare il rischio che le statistiche siano usate per far apparire virtuose situazioni e pratiche che in realtà non lo sono. Il rischio greenwashing è dietro l’angolo e l’ultima cosa che ci interessa è un’operazione di facciata.
È per questo che consideriamo fondamentale vi sia un soggetto terzo indipendente, scientificamente affidabile, con il ruolo di indirizzo e controllo, avviando così fin da subito le azioni necessarie. Perché 5 anni passano veloci e le azioni di riduzione vanno messe subito in campo.
Le nostre proposte per il clima (e non solo)
Da quanto visto fino a qui, emerge come sia importante intervenire anche a livello locale con proposte concrete che, attraverso l’obiettivo comune di ridurre le emissioni di gas climalteranti, puntino a rendere Sesto Fiorentino una città amica dell’ambiente e delle persone:
L’onda dell’impegno sulla comunità.
Raggiungere questo obiettivo sarà un risultato importante e, se ben accompagnato dal coinvolgimento della cittadinanza e da una corretta comunicazione, potrà far partire un’onda lunga di impegno su tutta la comunità, trasformando Sesto Fiorentino in un esempio di città unico per il contrasto al cambiamento climatico.
Il Comune di Sesto è chiamato, nei prossimi cinque anni, ad affrontare una sfida impegnativa: fare di una trasformazione necessaria un’opportunità.
Nel precedente mandato del Sindaco Falchi, abbiamo vissuto il passaggio da un sistema tradizionale – dove il cittadino non era protagonista delle scelte e subiva passivamente le decisioni politiche – a un sistema “porta a porta”, dove la consapevolezza e la responsabilità personale sono essenziali per diminuire davvero la produzione di rifiuti non differenziati.
Dopo nemmeno due anni possiamo dire che la raccolta porta a porta sia stata certamente un successo, ma non è finita qui. Dobbiamo, e possiamo, fare di più.
1. Tariffazione puntuale ed ecostazioni mobili
Il primo obiettivo da perseguire secondo Ecoló sarà quello di implementare la raccolta porta a porta con il sistema della tariffazione puntuale. Questo permetterà di premiare chi produce meno rifiuti, coinvolgendo sempre di più i cittadini in un processo virtuoso che non si esaurisce quando lasciamo il nostro sacchetto fuori dalla porta.
La responsabilità di ognuno di noi va ben oltre, ed è compito dell’Amministrazione rendere sempre più protagonista la cittadinanza, aiutandola a fare consapevolmente le scelte migliori. Con l’ausilio di una tessera sanitaria o un altro dispositivo di identificazione, si potranno attribuire i rifiuti in modo trasparente a ogni singolo nucleo familiare, incentivando una gestione sempre più corretta dello smaltimento dei rifiuti.
In questa logica, si può anche ipotizzare una zona sperimentale della città – un parco o una zona del territorio – in cui installare dei cestini per la raccolta differenziata, accompagnando questa proposta con adeguate informazioni su un uso corretto e responsabile.
Per aumentare la fruibilità del sistema Ecoló ritiene inoltre che si debba attivare un sistema più capillare, con cadenza bisettimanale, di raccolta a domicilio per i rifiuti speciali (olii esausti, RAEE etc., che non tutti possono permettersi di conferire nelle isole ecologiche).
All’interno di questo percorso di avvicinamento dei servizi al cittadino, Ecoló vorrebbe proporre delle Ecostazioni mobili, adatte al conferimento di ogni diversa tipologia di rifiuto, (da utilizzarsi sempre con il principio della tariffazione puntuale, per esempio con la propria tessera sanitaria) dando l’opportunità a chi, magari per motivi di lavoro, non può permettersi di rispettare gli orari indicati per la consegna dei propri rifiuti. Questa modalità diventa un ulteriore atto concreto di una amministrazione che punta ad accompagnare e facilitare il cittadino verso una gestione più efficiente.
2. Centro del riuso e della riparazione
Trasformare un problema in opportunità, dicevamo all’inizio. Questo può significare anche trasformare un oggetto di cui vogliamo disfarci, e che per noi non ha più valore, in qualcosa che può diventare importante per qualcun altro. Prendere un edificio non utilizzato e trasformarlo da deposito di rifiuti, in un luogo dove scambiare oggetti, parole e socialità… Può sembrare fantascienza, ed è invece un futuro a portata di mano.
Favorire il riutilizzo degli oggetti (un tostapane, un frigorifero, un ventilatore) che a noi non servono più, vuol dire generare un circuito virtuoso tra noi cittadini, creando al contempo un luogo di aggregazione diverso, trasversale, eppure quotidiano.
La struttura potrebbe essere data in gestione a un’associazione di volontari, contribuendo eventualmente all’inclusione dei soggetti più fragili.
3. Un bollino verde per cambiare in meglio
Come Ecoló pensiamo sia necessario cercare di attivare tutte le categorie sociali del tessuto cittadino. Le persone che lavorano, che fanno impresa, sono un elemento centrale in questo processo condiviso. L’obiettivo è quello di incentivare e valorizzare tutti coloro che contribuiranno a fare di Sesto una realtà sempre più green.
L’idea è quella di un bollino verde rilasciato dal Comune per attestare l’effettivo contributo di un’impresa alla riduzione degli imballaggi, dei contenitori, dei rifiuti.
Chi nella ristorazione sceglierà contenitori per il take away non in plastica, chi aprirà negozi alla spina, a km zero – riducendo tutta la filiera dei rifiuti -, insomma tutti coloro che perseguiranno con le proprie scelte imprenditoriali soluzioni virtuose, sostenibili, con un basso impatto ambientale: tutte queste realtà, potrebbero essere inserite in un network di eccellenza, ed eventualmente accedere ad agevolazioni in sede di contributi o oneri fiscali.
Condurre uno stile di vita più sostenibile non significa rinunciare alla qualità di vita. È fondamentale comprendere che la sostenibilità non è un qualcosa di difficile e faticoso, bensì rappresenta un miglioramento della qualità della vita dalla quale tutti possono trarre un vantaggio, un’opportunità, iniziando a vedere le cose da un punto di vista che non si credeva possibile.
4. Una comunità informata e partecipe
Una delle chiavi del successo di questi percorsi volti a ridurre l’impatto dei rifiuti lungo tutta la filiera, risiede sicuramente nel coinvolgimento concreto dei cittadini, resi soggetti attivi del cambiamento e non spettatori passivi di scelte, sulle quali non sono stati sufficientemente informati.
Con il porta a porta è stato svolto un grande lavoro di raccordo fra il Comune e la cittadinanza, raccordo che in parte è andato sfilacciandosi dopo i primi mesi.
Bisogna ripartire da quel percorso, sensibilizzando tutti i sestesi sui vantaggi e le opportunità che una corretta gestione dei rifiuti comporta: dalla prospettiva di una tariffazione a favore del cittadino alla costruzione di giornate pubbliche dedicate alla corretta informazione e ai risultati raggiunti. Eco-Giornate in cui ritrovarsi, per festeggiare i progressi e stabilire nuovi obiettivi. Le realtà da coinvolgere sarebbero diverse, dalle scuole agli imprenditori che hanno ottenuto il bollino verde, ai cittadini: esempi concreti di una piccola rivoluzione alla portata di chiunque.
Più in generale, vanno ripensate le modalità in cui l’Amministrazione informa i cittadini, agevolandoli nel trovare soluzioni sostenibili per la propria quotidianità: delle eco-pillole da distribuire per esempio tramite i social network, in modo da mantenere sempre una connessione solida tra istituzioni e cittadinanza.
Dopo avere affinato tutte le procedure per un corretto smaltimento dei rifiuti, si dovrà lavorare a monte del problema, generando le opportunità e le conoscenze necessarie a produrre meno rifiuti.
5. Una piattaforma contro lo spreco alimentare
Attuare dei comportamenti sostenibili ha dei riflessi immediati su tutte le persone che vivono in una comunità. In quest’ottica ipotizzare un sistema per gestire al meglio gli sprechi alimentari – eccedenze della Grande Distribuzione, delle mense, dei ristoranti, dei mercati – da ridistribuire attraverso una rete di associazioni del territorio, potrebbe coniugare la visione di economia circolare con un concreto e tangibile ritorno per tutta la comunità, nessuno escluso.
Anche in questo caso, l’idea è creare valore per gli altri da qualcosa che andrebbe di solito sprecato.
L’amministrazione potrebbe incentivare questo tipo di comportamenti, generando delle opportunità di natura fiscale per le aziende protagoniste di queste scelte.
Se non possiamo imporre ad esempio alla Grande Distribuzione una più oculata gestione dei propri magazzini, possiamo magari aiutarla a trasformare uno spreco in una risorsa, dando nello stesso tempo un chiaro e inequivocabile messaggio di natura sociale.
Insomma, tanto è stato fatto e tantissimo è ancora da fare: ridurre tutta la filiera dei rifiuti è un passaggio obbligatorio e necessario per aprire la strada a un presente più sostenibile, nei fatti e non nelle parole, costruito da ognuno di noi in ogni occasione, anche con la più piccola (buona) azione quotidiana.
I promotori della lista Ecolò si sono presentati venerdì 18 giugno nel giardino dell’Unione Operaia di Colonnata. Beatrice Corsi e Gualberto Fiori, sono due i co-portavoce della lista come nella tradizione dei partiti ecologisti europei, si sono presentati con a fianco uno strano triciclo d’epoca, restaurato e verniciato di verde per l’occasione. Triciclo che percorrerà in lungo e largo Sesto Fiorentino in questi mesi con l’obiettivo di convincere quanti più sestesi possibile a scegliere la lista ecologista.
Sono 18 i promotori ad oggi della lista ci sono architetti, guide turistiche, studenti, educatori, imprenditori agricoli, chimici. Alcune facce conosciute provenienti sia da partiti di sinistra che dall’esperienza di Sesto Bene Comune ma tante facce nuove che si mettono a disposizione di un progetto politico per la prima volta.
“Ecolò nasce dalla volontà di un gruppo di sestesi che credono fermamente che la lotta al cambiamento climatico debba essere portata avanti subito sia a livello globale che locale.” Ha spiegato Gualberto Fiori. “Abbiamo scelto di essere a fianco di Lorenzo Falchi assieme alle altre forze che compongono la coalizione, perchè crediamo che sia l’interprete giusto per fare di Sesto F.no un nuovo modello di città sostenibile, di una città che sappia guardare al proprio presente e al proprio futuro con un approccio diverso, frutto di una visione che abbia nella cura dell’ambiente e delle diversità il proprio tratto distintivo.”
Alla conferenza stampa ha partecipato, via video, anche Annalisa Corrado, co-portavoce nazionale di Green Italia, associazione che ha deciso di appoggiare la lista Ecoló a Sesto Fiorentino “Non siamo un’associazione partitica ma siamo un’associazione politica che tiene al fatto che la buona politica emerga sui territori. Soprattutto quando si struttura attorno alla visione ecologista dei Verdi Europei: giustizia sociale, giustizia ambientale insieme. Con ricadute locali forti ma con una visione ben chiara di quello che sta succedendo al nostro pianeta.”
“La coalizione che ha governato Sesto fino ad oggi ha ottenuto importanti risultati, ma occorre fare molto di più” ha aggiunto Beatrice Corsi, già consigliera comunale per Sesto Bene Comune nella scorsa consiliatura “Ecoló vuole portare discontinuità riguardo a una serie di temi. Per questo siamo molto contenti che, la coalizione abbia concordato su obiettivi importanti come la riduzione del 30% delle emissioni nette in 5 anni e una gestione dell’acqua al 100% pubblica.”
Ecoló ha sottoscritto il programma di coalizione insieme a Sinistra Italiana, PD, PerSesto e Volt, ma a questo ha voluto aggiungere cinque spunti per la città + uno: il “Sesto punto”.
CinqueP“Il “sesto punto” invece cominceremo a raccoglierlo da oggi, con il nostro triciclo” ha aggiunto Gualberto Fiori “vogliamo attraversare con il mezzo ecologico per eccellenza il nostro territorio. Una vecchia bici come questa ci consentirà di dare nell’occhio ma anche di attraversare il nostro ecosistema alla giusta velocità, dandoci il tempo di vedere e di fermarci ad ascoltare”
Ripariamo il futuro sarà la frase simbolo della campagna elettorale. La comunità di Ecoló è convinta che per ripararlo davvero prima che sia troppo tardi occorra un cambio di passo nel governo della città.
“Il fatto che non si vedano concorrenti all’orizzonte per la corsa a sindaco non deve ridurre i nostri sforzi, ma ci spinge a avere un ruolo di pungolo e critica costruttiva all’interno della coalizione” ha aggiunto Beatrice Corsi “Mai come in questo momento è fondamentale fare capire che scegliere la sostenibilità, ridurre il nostro impatto, abbandonare le scelte sbagliate che ha compiuto la politica e che ci hanno accompagnato per tanto tempo come cittadini e consumatori, sono le azioni che miglioreranno la qualità della vita, nostra e dei nostri figli: questo per noi è riparare il futuro, agendo qui e ora, sul presente.”
“Dare il proprio voto a Ecoló significa sia votare la continuità con tutto quello di positivo che è stato fatto nei cinque anni appena trascorsi e contemporaneamente significa dare un voto al cambiamento, un cambiamento vero, profondo, non di facciata.” Ha concluso Gualberto Fiori.
Ecoló ha presentato alcune proposte per il nuovo Piano Operativo Comunale (POC) di Sesto Fiorentino, che avrà il compito di individuare gli interventi da realizzare nei prossimi cinque anni a livello urbanistico. A questo link potete scaricare il file con tutte le nostre proposte, che possono essere riassunte in quattro linee di azione: il centro cittadino, Sesto “sotto il treno”, il sistema dei parchi, l’Osmannoro.
Il centro cittadino:
Sesto è una città relativamente giovane, e fino a due secoli fa non aveva un centro urbano definito, bensì si sviluppava attraverso una moltitudine di micro-borghi. La proposta di Ecolò coniuga tradizione e innovazione, e punta a valorizzare gli spazi pubblici, seguendo il positivo e fortunato caso di piazza IV Novembre, divenuta piazza popolare e fruita dalla cittadinanza. Oltre al centro, tutti i quartieri cosiddetti periferici (Neto, Quinto Basso, l’area Sud Ferrovia -Padule e Zambra- etc.), dove è prevalente l’edilizia residenziale ma c’è anche un’importante rete di spazi verdi, devono essere ripensati e integrati nel tessuto urbano. Proposte operative:
Sesto “sotto il treno”:
L’area “sotto il treno” è sicuramente fra le più interessanti dal punto di vista urbanistico, ma anche fra le più difficili. I quartieri di Padule, San Lorenzo, Zambra, fino ai più recenti insediamenti sorti lungo via Pasolini sono fra i meno compiuti del disegno urbano di Sesto. Questi quartieri meritano di essere dotati di servizi e spazi adeguati, e il modo di farlo secondo noi c’è. Proposte operative:
Il sistema dei parchi:
Per il sistema dei parchi, che comprende la Piana, le Colline e Monte Morello, Ecolò presenta numerosi proposte operative, che vanno dalla ridefinizione e tutela delle aree agricole intercluse e di margine alla costituzione di un Distretto Biologico integrato, in collaborazione con il comune di Calenzano e revisione del progetto di parco delle Colline e sua definizione in Parco Agricolo.
Tutto ciò dovrà essere adeguatamente monitorato da un apposito Sportello Verde multifunzionale, struttura tecnica che immaginiamo sentinella e “tutor” per gli abitanti del territorio per i temi ambientali, rurali, energetici e forestali. Abbiamo inoltre proposto la realizzazione di un nuovo ambiente umido nella porzione sud della Piana sestese ad ulteriore tutela ed accrescimento della biodiversità.
L’Osmannoro:
Tra le aree maggiormente problematiche vi è certamente quella industriale dell’Osmannoro, dove l’eccessiva crescita del tessuto urbano-industriale ha causato notevoli danni ambientali e sociali. La nostra proposta punta alla creazione di un distretto industriale sostenibile, facendo dell’Osmannoro il fiore all’occhiello della realtà economica della piana. Proposte operative:
Auspichiamo che le nostre proposte operative vengano accolte e trovino il giusto spazio nell’azione di governo del territorio. Se vogliamo portare avanti una reale transizione ecologica sono necessarie scelte di pianificazione urbana che segnino un cambio di passo. La città va restituita al territorio, un unico organismo in cui quartieri urbani, boschi, campagne e aree naturali devono essere progettati insieme per poter respirare e crescere.