A un anno dall’insediamento della seconda giunta Falchi abbiamo intervistato Beatrice Corsi, assessora all’ambiente e alla transizione ecologica eletta con la lista Ecoló
Ecoló: Ciao Beatrice, grazie della tua disponibilità. Cominciamo dal primo giorno di scuola? Ci racconti come è stato l’impatto quando hai messo piede negli uffici da assessora?
I primi giorni sono stati molto emozionanti, volevo incontrare tutti e risolvere i problemi di tutti, ovviamente in un attimo. Sul primo obiettivo diciamo che sono stata subito “accontentata” perché le prime settimane sono state un susseguirsi di richieste di incontri da parte di cittadine e cittadini che volevano portare all’attenzione dell’Amministrazione piccoli o grandi problemi relativi ai temi più disparati. Ricordo mattinate tipo “ambulatorio del dottore” in cui ricevevo continuamente persone, credo ci fosse chiaramente anche un elemento di semplice curiosità. Sesto Fiorentino non è un piccolo paese ma ha dinamiche che ancora lo ricordano; gli Amministratori partecipano molto alla vita della città quindi, rispetto a realtà più grandi in cui il contatto con i/le cittadin* è meno forte, le persone sono avvezze a recarsi direttamente negli uffici o al palazzo comunale per parlare con gli Assessori o con il Sindaco. Lo trovo un aspetto molto bello della mia città. Sul secondo obiettivo, ben più ambizioso, ci sto lavorando… 🙂
Ecoló: Come è organizzato il tuo assessorato? Su quante persone e quali competenze puoi contare?
Il Servizio Ambiente è sotto il Settore Infrastrutture e Ambiente. Il Settore, che ha un suo Dirigente (ingegnere) comprende, oltre al Servizio Ambiente, anche i Servizi Lavori Pubblici, Mobilità/Viabilità e Manutenzioni.
Il Servizio Ambiente è poi organizzato da un Responsabile con posizione organizzativa (biologo), un Capo Ufficio (architetto) che segue la parte relativa al Verde Pubblico, un tecnico amministrativo (architetto) che segue progetti vari, un amministrativo (avvocato) che cura il front office e la parte relativa alla produzione degli atti quali delibere, ordinanze etc, un addetto (ex giardiniere comunale) che spesso è in giro sul territorio. Da luglio 2023, in totale controtendenza rispetto alle altre Amministrazioni, saranno assunti due giardinieri che saranno formati dall’ex giardiniere ora “tuttofare” e coordinati dall’architetto che segue il verde pubblico, cercando di ricreare un vero e proprio nucleo operativo che possa lavorare specificatamente sul verde, internalizzando così piccoli interventi e implementando le attività di controllo delle Ditte in appalto.
Ecoló: Nella vostra campagna elettorale avete preso sei impegni (https://www.ecoloitalia.it/firenze/argomenti/sesto2021/ ) (5+1) precisi. Proviamo a non fare come fanno tanti politici ma a tornare sugli impegni e capire a che punto siamo?
Il primo impegno riguarda la messa a dimora di alberi. La proposta di Ecoló è stata addirittura di 10 alberi nuovi al giorno! (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/09/26/sesto-fiorentino-2026-gli-alberi-sono-i-nostri-migliori-alleati/) Dall’inizio del tuo mandato a questo punto Sesto dovrebbe avere 4 mila nuovi alberi! Cosa sta succedendo in realtà?
In realtà è stato più complicato di quanto pensavamo perché non è tanto il piantare nuove alberature ma l’attecchimento, la manutenzione e l’irrigazione delle stesse. Interventi importanti di forestazione sono infatti molto costosi da sostenere per un Comune da solo.
Se guardiamo gli interventi fatti da altre Amministrazioni spesso essi risultano finanziati da Bandi o rientrano in progetti speciali. Ho cercato così di far partecipare il nostro territorio a quanti più Bandi riuscissero a seguire gli Uffici. In questo anno abbiamo infatti dato in comodato d’uso gratuito 3 aree a 3 Associazioni che volessero partecipare ad un Bando molto interessante indetto dall’Istituto Soka Gakkai (Delibera n. 288 del 23/11/21). Uno dei tre progetti presentati, tutti volti alla realizzazione di interventi di riqualificazione di aree verdi che prevedessero nuove messe a dimora, è stato il primo non finanziato nella graduatoria nazionale. Un ottimo risultato che purtroppo non ha però intercettato i finanziamenti sul nostro territorio. Una seconda iniziativa è stata quella di contribuire, fornendo alla Città Metropolitana di Firenze, uno Studio di Fattibilità affidato esternamente (Delibera n. 359 del 6/12/22) affinché essa potesse partecipare ad un Bando del MITE mirato al finanziamento di interventi di forestazione urbana. Lo Studio prevedeva infatti la forestazione di oltre 4 ettari sul nostro territorio ma, purtroppo, la Città Metropolitana, raccogliendo le adesioni dei vari Comuni, non ha raggiunto la soglia minima di ettari per presentarsi al Bando. Certo, lo SDF comunque c’è, me lo tengo nel cassetto come prezioso investimento per il futuro, monitorando ogni eventuale occasione per intercettare qualche altro tipo di finanziamento.
Un’altra azione che ho provato in questo anno per incrementare il patrimonio verde di Sesto Fiorentino è la pubblicazione da parte dell’Ufficio Ambiente del “Bando Spazi Verdi” (https://comunesestofiorentino.traspare.com/news/5) per la gestione e la manutenzione ordinaria/straordinaria di alcune aree verdi critiche (ad esempio le rotonde) da parte di imprese e associazioni. In questo Bando abbiamo inserito alcune aree adibite alla forestazione urbana finalizzata anche alle certificazioni nei percorsi aziendali di “carbon neutrality”.
Inutile girarci intorno dunque: siamo piuttosto lontani dai 4mila alberi, a inizio anno ci saranno tuttavia una serie di nuove messe a dimora che andranno in parte a sostituire alcune alberature malate e in parte ad implementare il patrimonio arboreo di Sesto Fiorentino. Nel frattempo non mollo e continuo a lavorare sodo per avvicinarci all’obiettivo che ci eravamo prefissati!
Tutti gli atti relativi ai suddetti progetti sono consultabili con tutta la documentazione completa sull’ Albo Pretorio online del Comune.
Ecoló: La seconda proposta riguarda i rifiuti, su cui come assessora hai competenza, e la necessità di portare fino in fondo la strategia Rifiuti Zero, come rispondi a chi dice che il porta a porta a Sesto ancora non funziona? (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/07/23/le-nostre-proposte-per-la-gestione-dei-rifiuti-a-sesto-fiorentino/)
I risultati raggiunti parlano da soli e confermano la bontà della scelta del passaggio al sistema di raccolta porta a porta, un percorso non facile perché ha presupposto un cambio importante nelle abitudini dei sestesi ma che sta dando risultati straordinari in termini di quantità e qualità della raccolta. Questo sistema, che sicuramente dobbiamo continuare a migliorare e affinare sulla base dell’esperienza accumulata, è stato comunque ormai accolto in generale dai sestesi con responsabilità e consapevolezza, a riprova di come il problema dei rifiuti riguardi tutte e tutti noi e tutte e tutti riguardino anche le soluzioni. Il dato della raccolta differenziata si attesta attualmente intorno all’84,5%. Nel 2021 la diminuzione del residuo indifferenziabile è passata da 9100 tonnellate a 6178, con una riduzione del 32% e il dimezzamento rispetto al 2019.
L’oltre 84% di quest’anno non è un traguardo raggiunto, è ovviamente una tappa verso obiettivi ancora più importanti per l’ambiente e per il nostro futuro. Per migliorare ulteriormente i risultati della raccolta sto mettendo a punto con l’Ufficio e con Alia una serie di “correttivi” che saranno attivi nel nuovo anno: una campagna che sensibilizzi sulla necessità di non conferire sacchetti con i rifiuti domestici nei cestini getta-carte, molteplici azioni di intervento con avvisi nei condomini più popolosi da parte degli Ispettori Ambientali, la collocazione di fototrappole nei territori maggiormente interessati da abbandoni abusivi di rifiuti, una campagna per la distribuzione della compostiera domestica e infine un progetto di ispezioni nell’area industriale con un Protocollo d’Intesa da redigere tra la Polizia Municipale e gli Ispettori Ambientali di Alia. Nel Programma di mandato abbiamo preso l’impegno di procedere con l’istituzione della tariffa corrispettiva e così faremo. Nel 2023 saranno pochi i Comuni, tutti più piccoli rispetto al nostro e con gestione TARI in capo ad Alia (Sesto ha una gestione interna), ad iniziare la sperimentazione ma nel prossimo gruppo di Comuni cercheremo di esserci assolutamente, facendo un “ragionamento d’area” con i Comuni a noi vicini.
Ecoló: Nella vostra campagna elettorale avete parlato molto di comunità energetiche e autoproduzione (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/09/20/energia-di-comunita-breve-intervista-a-giulio-signorini/). Una proposta lungimirante fatta quando ancora nessuno immaginava un conflitto in Ucraina e il prezzo dell’energia alle stelle. Come vi state muovendo su questo? Che supporto trova oggi un sestese che vuole provare a far parte della comunità dell’autoproduzione di energia pulita?
Grazie al lavoro del nostro Consigliere sono stati approvati in Consiglio Comunale diversi atti per la conoscenza e la diffusione delle CER e, dietro nostro sollecito, è stato inoltre modificato il Regolamento Edilizio eliminando il limite dei 5 kW per permettere una maggiore diffusione dei pannelli fotovoltaici, dalle abitazioni private fino ai pergolati fotovoltaici su suolo pubblico.
Parallelamente sto portando avanti da qualche mese un progetto pilota di Comunità Energetica promossa dal Comune in cui l’Amministrazione stessa non solo partecipi con un proprio edificio ma sia anche socio fondatore. Siamo a buon punto ed entro inizio anno nuovo dovremmo riuscire ad annunciare la costituzione dell’Associazione per partire poi con il percorso di partecipazione.
Ecoló: Arriviamo a un punto caldo, visto che le polemiche sulle trasformazioni urbanistiche non si sono placate durante quest’anno, il vostro programma parlava di stop al consumo di suolo. Pensi che la giunta si sia mossa in contraddizione con questa visione? Cosa rispondi a chi dice che il Comune sta permettendo una speculazione nell’ex Ginori? (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/05/10/le-nostre-proposte-per-il-poc/)
In questi mesi si è animato il dibattito nella maggioranza sulla adozione del nuovo Piano Operativo Comunale. Con il gruppo di Ecoló Sesto Fiorentino abbiamo, credo, contribuito fortemente sia l’anno scorso inviando contributi precisi e puntuali al POC (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/05/10/le-nostre-proposte-per-il-poc/) che nei mesi recenti, con proposte costruttive sulle varie schede urbanistiche che secondo noi presentavano criticità. C’è da dire che il POC, che sarà presentato a breve alla cittadinanza da parte del Sindaco e dell’Assessore all’Urbanistica, mantiene saldo il principio dello zero consumo di suolo rispetto al Piano precedente. Chiaramente ci sono interventi pianificati da anni e richiesti a gran voce dalla stessa cittadinanza che comunque sono stati mitigati e migliorati agendo direttamente sulle schede. Abbiamo avanzato perplessità e sottolineato le criticità di alcune schede trovando apertura da parte del Sindaco e del resto della maggioranza. La partita non è chiusa e sarà possibile, attraverso il prossimo percorso di partecipazione e lo strumento delle “osservazioni”, rivedere alcuni interventi. Un tema che abbiamo affrontato in maniera approfondita è lo sviluppo del margine sud della città, compreso tra zona industriale Querciola e Perfetti Ricasoli: i lotti dei capannoni sono il completamento del progetto originario, bloccato per il futuro grazie alla cessione da parte del privato all’Amministrazione, di un importante lotto di terreno (2/3 circa della scheda) che sarà trasformato in uno degli ingressi al Parco della Piana. Con questa acquisizione si evita dunque che nei futuri piani, si saturi completamente l’area, pezzetto dopo pezzetto. A proposito di Parco, siamo determinati a sostenere il NO alla nuova pista di Peretola che andrebbe senza dubbio a porre una pietra tombale sul progetto del Parco della Piana in cui da sempre credo fortemente e che penso possa divenire anche un importante volano economico e di attrazione del nostro territorio. Dai dati del POC emerge inoltre una situazione tuttavia molto rincuorante che riguarda il verde del nostro territorio: il verde urbano è molto sopra gli standard rispetto alle altre città dell’area e la collina è stata negli anni tutelata, è un polmone fondamentale che vogliamo continuare a mantenere intatto senza inutili e dannose incursioni di cemento. Ma vengo all’area dell’ex Ginori. Mi spiace che il dibattito su una questione così complessa sia stato nel tempo ridotto a slogan e proclami, parlando appunto anche di speculazione. La politica è mediazione e credo che il Sindaco Falchi, in una situazione di tale complessità, sia stato bravo a tenere insieme tutto. Penso che il nostro territorio sia già molto pieno di supermercati e megastore ma credo anche che l’offerta, purtroppo, risponda anche alla domanda. Detto questo, se non fosse stata trovata questa mediazione probabilmente non ci sarebbero né la storica Fabbrica né lo stesso Museo, oltre al fatto che quell’area sarebbe già destinata a edilizia privata. Il Sindaco ha fatto il solco da Sesto al Ministero per contrattare e incontrare con i vari operatori economici che potessero essere interessati a “salvare” l’area, perché di questo si tratta. Un vero e proprio salvataggio. Detto questo la contrattazione è ancora in fieri per migliorare l’intervento, mitigarlo, efficientarlo a livello energetico e adibire più spazio possibili alle funzioni necessarie al Museo. Avrei preferito che in quell’area ci fosse una rigogliosa oliveta? Sicuramente sì. Avrei sacrificato Fabbrica, lavoratori, Museo e un pezzo della nostra storia senza tentare una soluzione di “salvataggio”? Sicuramente no. Occorre informarsi bene su come è andata la vicenda e leggerla laicamente con le lenti di un’onestà intellettuale che le cittadine e i cittadini sestesi meritano.
Ecoló: Il quinto punto si intitolava “Potere alle donne, donne al potere!” (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/09/24/potere-alle-donne-donne-al-potere/). Forse su questo il fatto che sia stata una donna a rappresentare Ecoló in giunta ci dice che avete ottenuto qualcosa. Cosa ti ha insegnato quest’anno al potere riguardo a come possiamo coinvolgere e valorizzare le donne nelle nostre istituzioni pubbliche?
La questione di genere è più che mai attuale: solo il 14% dei Comuni italiani è amministrato da una donna. E ora, a livello nazionale, ci vediamo governare sì da una donna che è tutt’altro che dalla parte delle donne.
Un ulteriore smacco per tutta l’area del centro sinistra che negli anni non è riuscita ad investire in una leadership femminile e femminista! Troppo spesso le donne hanno ruoli gregari e non di leader. È sempre tutto un pò più difficile per noi, diciamolo.
La Giunta di Sesto ha una buona rappresentanza femminile, siamo 4 assessore e 3 assessori più il Sindaco. Ho un bambino piccolo e sono in attesa di due gemellini pertanto conciliare tutto non è facile ma mi sento molto supportata dal Sindaco e dalla squadra di governo che è tutta molto attenta alla questione femminile. Sono orgogliosa ed entusiasta del ruolo che ho l’onore di ricoprire e il gruppo di Ecoló Sesto Fiorentino, costituito da molte donne e rappresentato da due co-portavoce, un uomo e una donna, penso che possa contribuire ad un piccolo cambio di passo. La stessa nostra lista elettorale era formata da 13 donne e 11 uomini, un successo da questo punto di vista rispetto alla maggior parte delle altre realtà politiche. Uno dei primi atti che il Consigliere di Ecoló ha portato in Consiglio Comunale è stata proprio una mozione volta ad istituire il Bilancio di Genere, un vero e proprio strumento contabile che ha come risultato quello di certificare se un Comune adotta o meno politiche a favore delle donne. Gli Uffici ci stanno lavorando. C’è molto da fare ma, anche a livello locale, credo che sia possibile fare la nostra parte e annaffiare il seme del cambiamento, piano piano, giorno dopo giorno. Una iniziativa cui daremo gambe nel 2023, ma su cui stiamo già lavorando in tandem con la Consigliera alle Pari Opportunità, è quella dell’intitolazione di diversi spazi verdi della città a donne che hanno lasciato un segno importante culturale, sociale e politico sul nostro territorio.
Ecoló: L’ultimo dei vostri punti, il sesto punto, lo avete scelto dopo una campagna di ascolto dei sestesi. Si tratta di una proposta semplice ma che necessita di copertura finanziaria: l’inclusione di Sesto Fiorentino nell’area fiorentina nella quale l’abbonamento all’autobus urbano consente l’utilizzo anche del treno (https://www.ecoloitalia.it/firenze/2021/09/28/il-sesto-punto-per-sesto/) a che punto siamo su questo?
Il biglietto Unico Metropolitano rimane in fase di sperimentazione. Chiaramente, essendo un’operazione che coinvolge più Comuni, si tratta di un intervento di area che l’Amministrazione sestese sostiene rinnovando anche per quest’anno lo stanziamento di risorse da destinare al progetto che tuttavia rimane da affinare e rendere stabile. Non seguo in prima persona la questione non essendo il mio Assessorato il settore competente ma con l’Assessora di riferimento ci interfacciamo spesso sul tema. Credo che estendere, anche a fronte di una piccola revisione dei prezzi di biglietti e abbonamenti, la validità dei titoli di viaggio a tutta l’area metropolitana sia un segno di civiltà che non possiamo più rimandare. Sul fronte degli accorgimenti da prendere, sempre a livello di area, per il miglioramento della qualità dell’aria il mio Assessorato, con il tecnico di riferimento del Servizio Ambiente, segue da mesi il tavolo intercomunale coordinato dalla Regione, sulla qualità dell’aria nell’agglomerato fiorentino. Se per il PM10 la situazione sembra un po’ migliorata (anche se c’è poco da cantare vittoria…), per quanto riguarda il biossido di azoto siamo sempre ampiamente sopra limite e, dato che la Regione ha un po’ di risorse da ripartire tra i Comuni per applicare alcuni correttivi sui territori, ha chiesto ai Comuni stessi indicazioni in merito. Con il Servizio Ambiente abbiamo individuato e comunicato alla Regione una serie di indirizzi che secondo me sarebbero molto utili alla causa, in primis proprio rafforzare l’utilizzo di tutti i mezzi pubblici con un unico biglietto. Oltre a questo abbiamo proposto di prevedere incentivi importanti sia per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici che un vero e proprio Piano di Azione per lo sviluppo della Mobilità Ciclistica con varie linee di intervento tipo incentivi per l’acquisto di e-bike e un sistema di ulteriori incentivi per l’uso della bici negli spostamenti sistematici con concessione di “crediti” correlati alla fruizione di servizi di mobilità dolce. Sempre riguardo all’uso della bici una delle proposte è anche la realizzazione di un sistema di infrastrutture e servizi per la sosta delle biciclette (es. realizzazione di una serie di velostazioni in corrispondenza di Stazioni/Fermate ferroviarie urbane e della rete tranviaria o la realizzazione di una rete diffusa di bike-box). Oltre a questi correttivi sono stati definiti inoltre incentivi per la sostituzione di veicoli inquinanti sia per i privati che per le Amministrazioni Comunali nonché la stipula di accordi con grandi aziende dotate magari di Mobility Manager per incentivare la conversione dei mezzi aziendali, l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici per i dipendenti e l’installazione di colonnine elettriche. Come Amministrazione abbiamo avanzato inoltre la proposta di messa a disposizione da parte della Regione di un budget per acquisto o affitto trentennale di terreni per effettuare nuove messe a dimora, vista la penuria di terreni comunali.
Bene il Biglietto Unico Metropolitano da sostenere e rafforzare ma occorre che tutte la Amministrazioni agiscano, di concerto, per l’attuazione di misure coordinate per il risanamento della qualità dell’aria. Su queste idee e proposte sicuramente il nostro Comune ha fatto la sua parte e spero che siano sostenute e adottate dalla Regione.
Ecoló: C’è qualcosa di inaspettato e bello che si sta realizzando di cui ci vuoi parlare?
Grazie ad una donazione sarà prossimamente realizzato un bellissimo GIARDINO DELLE API, un’area dedicata alle “regine della biodiversità”. Sarà collocata al Parco degli Etruschi una casa per 2 o 3 famiglie di api, saranno piantate specie arbustive, fiori e alberi da frutto di cui sono ghiotte e saranno realizzate, in collaborazione con associazioni di apicoltori, attività in loco e nelle scuole per famiglie e studenti che vorranno conoscere l’importanza di questi bellissimi insetti impollinatori così importanti per la nostra sopravvivenza nel mondo. Motivo di soddisfazione, risalente giusto a qualche settimana fa, è per me aver partecipato alla realizzazione del “Giardino della Pace” nel Parco dell’Oliveta con la messa a dimora, assieme all’Associazione Per un Mondo Senza Guerre e alle associazioni pacifiste del territorio, di un albero di kaki diretto discendente di una pianta sopravvissuta ai bombardamenti di Nagasaki. Una piccola azione che ci ha permesso e ci permetterà di approfondire nei prossimi mesi una riflessione sul messaggio forte di pace universale tra i popoli di cui, oggi più che mai, si sente fortemente il bisogno. Alla piantumazione erano presenti molte bambine e bambini con le loro insegnanti che hanno “abbracciato” la pianta con grandi bandiere e pensieri di pace. E’ stata una mattinata molto emozionante che porterò nel cuore come un ricordo speciale di quest’anno.
Sono infine particolarmente contenta di aver intavolato in questo anno due collaborazioni molto interessanti che non erano mai state fatte a Sesto e che riguardano la conoscenza e la fruizione degli spazi verdi: una con Verdiana Network e l’altra con Wander&Pic. Con i primi abbiamo realizzato, per il 2022 e il 2023, un calendario di incontri laboratoriali nei Parchi e nei Giardini con “esplorazioni botaniche” divertenti per famiglie con bambini dai 3 anni in su. Con Wander&Pic invece abbiamo realizzato un affascinante giardino di tulipani variopinti che hanno colorato e fatto conoscere a tutta la città il poco conosciuto Giardino del Bardo; in questa occasione la bellezza della natura si è perfettamente incontrata con una serie di piccole iniziative culturali all’aperto quali conferenze, piccole performance di teatro e musica. Alla fine del progetto, i bulbi rimasti nel terreno sono stati regalati, spiegando come conservarli, alle classi delle scuole infanzia e primaria che ne hanno fatto richiesta e che proprio in questi giorni li stanno ripiantando nel giardino della propria scuola, creando così un giardino diffuso per riflettere insieme sul prezioso concetto di “cura”. Credo che le due collaborazioni siano state anche due bei modi per conoscere, valorizzare e amare gli spazi verdi del nostro territorio. Sono contenta che i sestesi abbiano colto con entusiasmo entrambe le iniziative che, quindi, proseguiranno anche per il prossimo anno!
Ecoló: Qual è stato invece il motivo di più grande frustrazione in questi 12 mesi?
La lentezza delle procedure amministrative anche, anzi, soprattutto per le questioni semplici da risolvere. La Pubblica Amministrazione è ontologicamente un bradipo e, soprattutto nei primi mesi, per me è stato molto faticoso adeguarmi ai ritmi lenti delle procedure…
Ecoló: Le proposte elettorali sono sempre altisonanti e spesso complicate da trasformare in azioni politiche. Ora che sei assessora e che conosci potenzialità e limiti dei meccanismi in cui agisci, c’è un impegno preciso che ti senti di prendere per i prossimi 12 mesi di mandato?
Come detto prima non è facile lavorare alle nuove messe a dimora. Occorrono soldi non solo per piantare ma anche per mantenere le piante negli anni, garantirne il corretto attecchimento e…avere l’acqua per annaffiarle viste le stagioni sempre più torride!
Da luglio 2023 il Servizio Ambiente sarà strutturato dando “spazio” al verde pubblico che assumerà una importanza maggiore anche grazie all’internalizzazione di un nucleo di giardinieri comunali che selezioneremo a inizio anno nuovo. In controtendenza rispetto a praticamente la totalità delle altre Amministrazioni, pensiamo sia importante avere sul territorio persone pronte ad effettuare piccoli interventi e curare il patrimonio arboreo sempre più in sofferenza per le ragioni climatiche che sono sotto gli occhi di tutti. Penso sia una operazione “rivoluzionaria” e di cui spero a breve di poter dare comunicazione ufficiale.
Buon lavoro e grazie per la tua disponibilità!
L’idea di questa intervista ci è venuta mentre programmavamo i nostri prossimo viaggi di lavoro, in particolare un viaggio molto lungo, in Cile. Malgrado la scusa dei “viaggi di lavoro”, rimane il fatto che l’impatto di un volo è elevato, in particolare quello di un volo intercontinentale. Abbiamo chiesto a Francesco Capezzuoli di Italian Climate Network alcuni chiarimenti.
Paolo & Samuele: La prima domanda è: quanto inquino andando in aereo dall’Italia a Santiago del Cile?
Francesco Capezzuoli: Per calcolare le emissioni dei propri viaggi in aereo, esistono molti strumenti online direttamente fruibili dagli utenti che adottano metodologie di calcolo differenti. Personalmente utilizzo quello della ICAO (International Civil Aviation Organisation), un’agenzia ONU con sede a Montréal (Canada).
Ad esempio, se volassi da Roma per partecipare alla prossima COP25, che si terrà a Santiago del Cile il prossimo dicembre, emetterei 1.254,4 kg di CO2 (contando andata e ritorno). Una quantità emessa normalmente in due mesi da un cittadino italiano medio (considerate che se tutti emettessero tanta CO2 quanto un italiano medio avremmo bisogno di 3 pianeti per essere sostenibili!).
P&S: In rete si leggono statistiche riguardo al contributo dei viaggi aerei alle emissioni totali di CO2, sembra essere poca cosa, fra il 2 e il 3% del totale, perché è importante minimizzare l’uso dell’aereo?
FC: Sì, è vero. Ad esempio, le emissioni dirette dovute all’aviazione ammontano al 3% delle emissioni climalteranti europee. Tuttavia, le emissioni dovute all’aviazione civile cresceranno molto più rapidamente rispetto ad altre fonti. Al 2020, le emissioni globali relative all’aviazione aumenteranno del 70% rispetto ai livelli del 2005 e la stessa ICAO prevede che al 2040 triplicheranno almeno.
Altro punto: le emissioni rilasciate ad alta quota contribuiscono in maggior misura a quelle rilasciate “a terra”. Stando al meteorologo Luca Mercalli, questo impatto è misurabile al 5% del contributo al riscaldamento globale.
Infine c’è un dato secondo me molto significativo, circa l’85% della popolazione mondiale non ha mai viaggiato in aereo. Questo sembra essere un esempio perfetto di come il 15% più ricco della popolazione impatti sul mondo in maniera molto più che proporzionale rispetto alla sua numerosità.
P&S: Visto che in tanti andranno in vacanza nelle prossime settimane, puoi dirci qual è il modo meno impattante di spostarsi?
FC: Come abbiamo visto, i passeggeri e i voli dell’aviazione civile cresceranno ogni anno sempre più, occorre perciò fermarci un attimo e riflettere. È proprio indispensabile imbarcarsi su un aereo per godersi le vacanze? Esistono alternative molto meno inquinanti che permettono di raggiungere luoghi bellissimi, spesso vicino a noi ma completamente ignorati.
Questo grafico della EEA mostra l’impatto in termini di CO2 di un km percorso da un passeggero con vari mezzi di trasporto, e l’aereo risulta essere il mezzo di gran lunga più inquinante anche in termini climalteranti rispetto agli altri: il settore emette da 14 a 40 volte più CO2 rispetto ai treni, per chilometro percorso!
Purtroppo il mercato ci tenta continuamente con un’offerta di voli low cost continentali ed extracontinentali che permettono di visitare luoghi sì meravigliosi ma che in futuro non saranno più come li conosciamo (uno su tutti: la barriera corallina). È paradossale che esista già una “corsa” per visitare bellezze destinate a scomparire nei prossimi decenni, e che questa corsa sia parte del problema.
P&S: Spesso si legge della possibilità di compensare le emissioni degli spostamenti in aereo. Di cosa si tratta?
FC: Il meccanismo funziona così:
1 – calcolo le emissioni (in t o kg di CO2) dovute ai miei viaggi;
2 – acquisto di tasca mia qualcosa che permette di assorbire o di evitare l’emissione di una quantità di CO2 almeno pari a quella che ho emesso.
Che siano crediti di carbonio certificati o piantumazioni di nuovi alberi il risultato dovrà essere la compensazione delle emissioni.
P&S: Una delle critiche che viene fatta a chi vola pagando una compensazione per la CO2 emessa è che questo meccanismo sia un po’ come la compravendita delle indulgenze nel XVI secolo. I ricchi fanno scelte sbagliate e poi, pagando, si lavano la coscienza. In questo modo i comportamenti impattanti sono incentivati e non ridotti. Sei d’accordo?
FC: La compensazione non è di certo la soluzione, viviamo in un mondo finito e ad un certo punto lo spazio per compensare finirà. Senz’altro aiuta a guadagnare tempo ed a gestire le emissioni di viaggi difficili da evitare, come quelli di lavoro.
La compensazione viene usata da tantissimi operatori economici in tutto il mondo, anche multinazionali, e sono nate attività che fanno impresa con le attività di compensazione e dei crediti di carbonio (come le fiorentine Treedom e Carbon Sink).
P&S: Personalmente, sapendo come vengono usati molti dei soldi donati per progetti di sviluppo, rimane il dubbio che questa cifra non serva realmente a compensare le emissioni. Come posso essere sicuro dell’utilizzo dei soldi che verso?
FC: È un dubbio legittimo. Il consiglio è di rivolgersi a operatori che garantiscono autorevolezza e soprattutto tracciabilità delle azioni a cui il compensatore, ovvero il pagante, contribuisce. Ecco tre consigli:
P&S: Il sito www.co2.myclimate.org mi dice che se volo da Firenze a Parigi emetto 460 kg di CO2 e che posso compensare versando 10€. Questo numero ci stupisce, mi sembra molto basso, se davvero è così economico compensare le nostre emissioni di CO2 perché le emissioni continuano ad aumentare?
FC: Il motivo per cui il costo della compensazione è così basso è che ad oggi in pochi si pogono il problema di compensare. Questo fa si che esistano molti modi di farlo a basso costo. Piantare degli alberi in zone meno ricche del mondo, per esempio. Ma se tutti compensassimo per tutta la CO2 che emettiamo allora non sarebbe facile trovare un modo economico per compensare. I costi aumenterebbero molto.
Al contempo la popolazione e il PIL, in gran parte dei paesi in via di sviluppo in Africa e in Asia, sono destinati ad aumentare nei prossimi decenni con tutto ciò che questo comporta: più viaggi, più aerei per trasportare passeggeri e quindi più emissioni. Al tempo stesso bisogna riflettere sul fatto che il carburante degli aerei non rientra nell’Accordo di Parigi sul clima e, per giunta, grazie a un accordo del 1944 (Convenzione di Chicago) non è tassabile, e anzi il trasporto aereo beneficia di importanti incentivi che rendono l’uso di tale mezzo particolarmente conveniente. Un volo low cost costa mediamente 3 – 4 centesimi di euro al km, contro i 10 di un treno ad alta velocità e i 25 di un’automobile.
In uno studio condotto dal governo olandese, si afferma che una misura fiscale atta a tassare il kerosene degli aeromobili (ca 0,33 €/litro di carburante) ridurrebbe del 10-11% le emissioni di CO2 dell’aviazione senza impattare negativamente sul mercato del lavoro del settore.
P&S: Grazie e buone vacanze!