Elemento chiave dei progetti finanziati dai fondi europei per la ‘ripresa’ dovrebbe essere la sostenibilità, sia ambientale che sociale. Questo, lo sappiamo bene, è quello che ci chiede l’Unione Europea.
Ma a questo come risponde la Regione Toscana?
Se sarà approvata la proposta di legge attualmente in discussione in Consiglio regionale (PdL 92/2022), per la modifica delle norme regionali sul governo del territorio e sulle valutazioni ambientali (LR 65/2014 e LR 10/2010), promossa da un gruppo di consiglieri del Partito Democratico, l’incredibile risposta sarà quella della cancellazione della necessità di procedere a valutazione ambientale strategica e valutazione di impatto ambientale per le varianti dei piani urbanistici che risultino connesse ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si eliminano inoltre tutte le procedure di partecipazione pubblica.
Si tratta evidentemente di una deregolamentazione delle varianti urbanistiche che si muove nella direzione opposta rispetto alle indicazioni europee e che può arrecare gravi danni al nostro territorio, al nostro ambiente, al nostro paesaggio.
Per Ecoló si tratta di una proposta sconcertante e inaccettabile, in aperto contrasto con le normative nazionali (D.lgs 152/2006 e succ. mod e integr. – Codice dell’Ambiente) ed europee, oltre che regionali vigenti fino ad oggi, in tema di valutazione di impatto.
A livello nazionale già sono state introdotte norme che abbreviano e facilitano il percorso delle opere connesse al PNRR, che possono consentire la realizzazione delle opere entro i tempi necessari. Eliminare la valutazione degli impatti ambientali non vuol dire voler favorire l’applicazione del PNRR, ma vuol dire voler aprire le porte ad una realizzazione di un PNRR privo di strategia e sostenibilità, finalizzato non ad un corretto e virtuoso utilizzo dei fondi per migliorare la nostra società, ma ad un semplice reperimento e distribuzione di fondi scollegati da una visione lungimirante e tali quindi da poter andare a sostenere anche opere potenzialmente dannose per il territorio, l’ambiente tutti noi.
E’ questa la Toscana che vuole il Partito Democratico?
Serena Spinelli, pediatra di pronto soccorso al Meyer, consigliera regionale uscente e candidata per la lista “Sinistra Civica Ecologista” nelle circoscrizioni Firenze 1, Firenze 2.
1. La prima cosa che farai il giorno dopo le elezioni, se sarai eletta consigliera
Ringrazierò uno per uno tutti coloro che mi hanno aiutato, mettendo a disposizione il proprio tempo e il proprio impegno in questa campagna elettorale, perché senza di loro non sarebbe stato possibile, così come ringrazierò tutti i compagni e le compagne con cui abbiamo lavorato in questi mesi per il progetto di Sinistra Civica Ecologista.
2. La prima cosa che farai il giorno dopo le elezioni, se non sarai eletta consigliera
Ringrazierò tutti lo stesso. Ma poi chiamerò anche il mio primario per organizzare il rientro al mio lavoro come medico al Pronto Soccorso dell’Ospedale pediatrico Meyer.
3. Se tu dovessi scegliere una battaglia da fare nel corso della prossima legislatura, una sola, su cosa ti concentreresti?
Mi impegnerei per la riorganizzazione e il potenziamento dei servizi sociali e sanitari sul territorio. Le persone hanno bisogno di essere prese in carico in maniera complessiva sul territorio, con servizi di prossimità, nei loro bisogni di salute e di assistenza. In particolare, penso alle cronicità, alle disabilità, alla salute mentale. E alla prevenzione, che è fondamentale per il benessere di tutti.
4. Di cosa avrebbe bisogno davvero la Toscana nei prossimi 5 anni?
Di un nuovo modello di sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile. Un modello che non depredi le risorse naturali, che sia inclusivo, dove tutte e tutti hanno le stesse opportunità di realizzare le proprie aspirazioni e la propria crescita personale, contribuendo a quella collettiva.
5. Qual è l’intervento più urgente che necessita la regione Toscana nella gestione dell’ambiente?
Credo che sia imprescindibile attuare un grande piano complessivo di manutenzione e di sistemazione idrogeologica del territorio, con obiettivi anche di prevenzione, corretta gestione e cura. E’ anche necessario accelerare sulla riduzione delle emissioni, sulla transizione energetica e sulla conversione ecologica, sfruttando le risorse messe a disposizione dall’Europa.
6. Giani: un pregio e un difetto
Giani è una persona affabile e disponibile al dialogo. Gli manca un po’ di radicalità verso il cambiamento, ma in coalizione ci siamo noi e su questo potremo senz’altro aiutarlo.
7. Fattori: un pregio e un difetto
Ho apprezzato Fattori come collega preparato, che studia a fondo, e con il quale ho condiviso anche molti atti in Consiglio regionale. Non so se è un difetto, e non voglio nemmeno che sia una critica, perché lo considero coerente, ma credo che la sua visione della sinistra sia troppo sbilanciata verso un ruolo di opposizione piuttosto che su come agire per orientare e incidere sui processi in corso.
8. Secondo le proiezioni degli scienziati del clima, riprese anche dai ragazzi di Friday For Future, gli anni a disposizione per invertire la tendenza rispetto ai cambiamenti climatici in atto sono poco più di quelli della prossima legislatura. Cosa può fare la Toscana per contribuire alla sfida che ci aspetta? Sarà in grado?
Le azioni da mettere in campo sono molteplici e secondo me l’obiettivo si raggiunge mettendo la sostenibilità al centro delle politiche regionali, per poi da qui derivarle e declinarle: dall’urbanistica alle infrastrutture, dalla salute pubblica agli investimenti per la ripresa economica e il tessuto imprenditoriale. Chiaramente serve accelerare verso gli obiettivi dell’azzeramento di emissioni nette climalteranti, di crescita delle energie da fonti rinnovabili, di efficienza energetica con la riduzione dei consumi, di economia circolare.
Grazie a Ecolò per l’opportunità di esporre le mie idee su temi che dovranno essere priorità nella prossima legislatura regionale.
Grazie a te per il tuo tempo e in bocca al lupo!.