Del nuovo stadio a Firenze si parla poco e male. Le scelte riguardo alla riqualificazione del Franchi, ora che è venuta meno una parte del finanziamento, dovrebbero invece essere discusse in modo approfondito. La semplificazione e strumentalizzazione del dibattito è pericolosa perché rischia di far perdere di vista la complessità di una questione che riguarda aspetti urbanistici, economici, sociali e ambientali di grande importanza per il quartiere e per la città tutta.
Il progetto ARUP, vincitore del concorso internazionale per il recupero dello stadio Artemio Franchi e per la riqualificazione dell’area di Campo di Marte Nord, prevede una spesa di circa 200 milioni, finanziati con i fondi del PNRR, ma con lo stop da parte della Commissione Europea all’utilizzo di una parte di questi fondi (55 milioni) il dibattito ha assunto contorni preoccupanti.
Mediaticamente la discussione è sempre più schiacciata tra la posizione del Sindaco Nardella a difesa del progetto vincitore e quelle degli avversari politici, in primis Matteo Renzi, che cercano di sfruttare la situazione invocando la necessità di dare carta bianca a Rocco Commisso e alla Fiorentina per la costruzione di un nuovo stadio.
In questo dibattito è fondamentale partire da un punto: al di là degli ovvi risvolti politici, la soluzione peggiore per la città sarebbe bloccare il progetto di ristrutturazione del Franchi con la conseguente costruzione di un nuovo stadio in un’altra zona dell’area metropolitana. Tale scelta sarebbe peggiore non solo dal punto di vista ambientale, ma anche urbanistico, oltre che un problema per il Comune di Firenze dovendo prevedere 2 milioni all’anno di manutenzione per lo stadio Franchi, con la difficoltà di ospitare regolarmente altri grandi eventi che garantiscano una buona affluenza di pubblico come accade ora con le partite della Fiorentina.
La scelta di finanziare il progetto di restyling dello stadio e dell’area circostante con risorse provenienti in parte anche dal PNRR è stata una forzatura, come è risultato anche dall’esito negativo della verifica da parte della Commissione Europea. Ma ciò non significa che la ristrutturazione del Franchi sia una scelta sbagliata, né che sia sbagliato sostenere con risorse pubbliche un intervento su un’infrastruttura così importante. Non solo perché gli stadi sono importanti infrastrutture pubbliche ma soprattutto in un caso, come questo, dove gli interessi del privato che sarebbe stato disponibile ad investirci non sono risultati compatibili con quelli della collettività.
Per cercare di dare una lettura propositiva della situazione e di come procedere, di seguito riportiamo alcune riflessioni che abbiamo raccolto e fatto nostre, dopo essere state condivise da Andrés Lasso, che si è espresso sulla questione stadio più volte negli ultimi anni, prima come candidato sindaco dei Verdi e poi come semplice cittadino. Sono riflessioni che ci trovano d’accordo e che riteniamo utile condividere per poter proporre una “terza via” all’interno del dibattito sulla questione stadio.
Il Comune è arrivato a questa conclusione molto in ritardo, a obtorto collo, ma adesso è saldo su questa posizione.Alcuni partiti di opposizione, negli anni passati avevano già fatto proposte che andavano nella direzione di un restyling del Franchi. Si tratta quindi di una direzione di sviluppo della città sulla quale sarebbe possibile un dialogo trasversale alla maggioranza di governo, ma al momento la discussione politica si è radicalizzata, togliendo spazio ad un dibattito costruttivo. Per questo crediamo che in questa fase ci si debba operare perché il progetto Campo di Marte divenga una questione della città intera, anziché di una parte politica, così da poter limitare la speculazione prontamente sostenuta da parte della stampa e da una parte crescente dell’opinione pubblica fiorentina.
Questi sono alcuni degli aspetti specifici del progetto di riqualificazione che crediamo dovrebbero essere discussi in modo serio e trasparente con le forze politiche e la cittadinanza:
Alla città non serve che la questione stadio finisca in pasto alla strumentalizzazione politica, abbiamo bisogno che il progetto venga portato avanti nel miglior modo possibile a garanzia degli interessi della collettività. Per questo chiediamo al Sindaco e alla Giunta che venga costituito al più presto un tavolo ad hoc che coinvolga tutte le forze politiche per una discussione seria e trasparente su come verrà realizzata la riqualificazione dello stadio e dell’area di Campo di Marte.